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MIRACOLI «Trovai per terra il portafoglio di mio nonno e dentro c'erano una foto di Rivera e una di padre Pio.

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Così divenni milanista» (Diego Abatantuono). MANO «Abbiamo fatto gol con la mano e non va bene perché i gol si fanno con altre parti del corpo» (Mazzone commentando il gol fatto all'Udinese). ESSE «Io non sono un «ultrà», ma un «ultras». Con la «s». La differenza non è poca: quelli sono bambocci, noi roba vera» (un Mario «ultras» del Napoli). PASSIONE «Senza la passione il football è morto. Solo 22 uomini grandi e grossi che corrono su un prato e dànno calci ad una palla. Proprio una gran cagata. È la tifoseria che lo fa diventare una cosa importante» (slogan di «Progetto ultrà»). NO GLOBAL «Le tifoserie vicine al movimento no global - Livorno, Ternana, Venezia - vedono che la polizia è diventata esecutrice di una legislazione speciale repressiva e si sono convinte che le curve siano diventate terreno di repressione sperimentale. Domani potranno colpire altre fasce disobbedienti. Se lo scontro sale ancora, gli ultras perderanno» (Antonio Roversi, professore di Scienze della formazione a Bologna, due libri sul tema). PRESTITI «Capita che i tifosi ti chiedano un piccolo prestito, per esempio cento o duecento euro. Uno se può li dà. Ma poi capisci che potrebbe anche diventare un boomerang» (Francesco Mancini, portiere del Pisa). SOLDI «Il calcio è come la F1, se non hai soldi non partecipi» (Francesco Totti). PIT STOP «I pit stop si fanno a metà gara» (Marcello Lippi, per dire che è ancora presto per il turnover). OSTINAZIONE «Com'è che fai pochi gol e quei pochi sempre al Milan?» (Serse Cosmi a Zisis Vryzas, che ha segnato ai rossoneri 5 dei suoi 24 gol in A). MUTISMO «Se Ancelotti vuol farmi giocare, passa la settimana a farmi i complimenti. Altrimenti sta sette giorni senza rivolgermi la parola» (Rivaldo).

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