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Il presidente giallorosso punta sulla Roma Oggi esordio in Uefa col Vardar (20.45 Rai2)

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Sensi: «Io ci credo»

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Un venticello fresco che allieta le serate dei giallorossi e li spinge a guardare avanti con grande slancio. Così, il tam tam positivo è entrato, repentino, anche all'interno di Villa Pacelli residenza del presidente della Roma Franco Sensi. Ieri, dopo un lungo periodo di silenzio, il numero uno giallorosso è tornato a parlare e non ha nascosto il suo ottimismo per la stagione appena iniziata. Una bella Roma, concreta, che piace al presidente e lo premia per gli sforzi fatti finora: ma c'è anche molto in prospettiva futura nelle dichiarazione che ha rilasciato a Rete Sport. Sul passato Una pietra sopra a quello che è successo nella scorsa stagione sia all'esterno quanto all'interno della Roma. Il continuo botta e risposta con Capello, sembra un lontano ricordo, adesso tutto gira e Sensi chiude l'argomento con eleganza. «Lo vedo spesso — spiega Sensi parlando di Capello — e i rapporti sono buonissimi. Inutile pensare al passato, quel che è stato è stato, bisogna guardare avanti». Cosa condivisa dal tecnico che ieri, nella conferenza stampa pre-Vardar, ha detto di voler solo guardare avanti: appunto. In sintesi questo organico, questa Roma, ha finalmente messo d'accordo anche tecnico e presidente. Sul presente La parola è una, anche se tutti la pronunciano con le mani nascoste sotto al tavolo: scudetto. E Sensi parte proprio da qui. «Non ci penso — attacca il numero uno giallorosso — ma ci spero e ci credo. Adesso non voglio pensarci, penso solo a fare grande e bella la Roma. Non so se questa è la Roma più forte dalla sua nascita, so che è una bella squadra. Il mio obiettivo era farla grande e ci sono riuscito. Credo molto in questo gruppo che ho creato con grande soddisfazione e sacrificio». Una Roma fortissima quindi come poche altre in Europa: parola di Sensi. «Altre squadre forti come la Roma? Si, quella con cui abbiamo appena giocato a Torino, poi nel mondo il Manchester, il Real Madrid e il Chelsea». La soddisfazione del presidente è anche per una campagna acquisti che ha dimostrato di aver fatto diversi ottimi colpi: uno su tutti Chivu. «Non c'è confronto con Legrottaglie. Chivu è un fuoriclasse, lui e Samuel hanno messo a posto la difesa. Senza contare poi che abbiamo giocatori del calibro di Panucci, Dellas e Zebina. Il francese se risolve i suoi problemi di concentrazione diventa un fuoriclasse, ha un fisico eccezionale. Carew poi, mi ha impressionato per la forza con cui ha tirato il rigore al Brescia. Prenderlo è stata un'intuizione di Baldini». Tornando a Chivu Sensi spiega come sia sul punto di risolvere la questione con l'Ajax. «È tutto a posto, tra 3 o 4 giorni lo pagheremo cash, e non in più a rate come siamo d'accordo. I complimenti? Beh, quelli fatemeli a operazione conclusa». Ma non solo arrivi, anche alcune conferme importanti. «Non dimentichiamoci di De Rossi — continua Sensi — abbiamo una grande fortuna a tirare fuori giocatori così. E poi la sorpresa Mancini, è un giocatore diverso da quello di Venezia». Sul futuro Ma la Roma di Sensi non si fermerà qui e in arrivo, ormai sembra non essere più un segreto, c'è il vecchio pallino di Totti e Capello: Davids. Qui il presidente dà il meglio di sè. «A giugno prenderemo Davids. Lo faremo solo a giugno, così prendendolo a parametro zero gli potremo fare anche un bel contratto». Inevitabile, parlando di futuro, pensare al rinnovo del contratto di Totti che domenica non è riuscito a beffare l'amico Buffon. «Sono cose che succedono — spiega Sensi — a Francesco voglio bene. Il suo futuro? Farò di tutto per farlo sempre più grande, quello che ha detto in nazionale era solo una battuta. La realtà è un'altra». Inutile provare a chiedergli se non si sia stancato delle continue lotte, di essere sempre sull'onda: insomma di «tenere» la Roma. La risposta non lascia dubbi. «No, sono sempre pronto a rinnovare e a migliorare. Ma adesso non ci penso, voglio solo arrivare ai

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