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DETTO TRA NOI

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O forse sì. Juve-Roma di stasera più che per la classifica (alla fine un po' conterà pure quella) servirà per chiarire se quel ponentino che soffia leggero sul cielo di una Roma champagnina è davvero cambiato. L'occasione arriva al momento opportuno, a Torino, in casa dei Campioni d'Italia, degli avversari storici giallorossi. È la madre di tutte le partite, da sempre avvolta nella nebbia delle polemiche e dei veleni. Stavolta l'atmosfera che si respira alla vigilia è quella che induce a pensare che stasera al Delle Alpi sarà una grande notte di calcio. Gli ingredienti ci sono davvero tutti. A cominciare da una Roma che Capello ha disegnato a sua immagine e somiglianza. Una Roma che ha preso finalmente coraggio. Giocare a tre punte, come quel Real che incanta in Europa. Si può quando si hanno tre pezzi da novanta come Totti, Cassano e Montella. C'è un morale altissimo nella squadra giallorossa, capace di far galoppare la fantasia nelle praterie dell'immenso. Roma c'è e vuole continuare ad esserci. Spettacolo, bel calcio, gol a grappoli, il passato cancellato con un colpo di spugna. Totti, da superbo capitano, ha preso in mano la squadra, e in una vigilia diversa da tutte le altre, lontana anni luce da acredine e veleni, ha tuonato: «Vinciamo 3-1 e puntiamo al titolo». Chi lo conosce bene sa che le parole del capitano giallorosso valgono una scommessa da vincere sul campo, con i fatti, lontanissima da quella boria che non è figlia di un ragazzo umile come Francesco Totti. Parole chiare, scandite ad alta voce per dare coraggio alla sua squadra. Nessuna provocazione. Totti a Torino vuole vincere, ma prima ancora vuole la stessa Roma che ha battuto il Brescia, una Roma d'assalto, con quegli assi nella manica da calare sul tappeto erboso del Delle Alpi. Lo sa anche Capello, lo chiede una tifoseria che stasera invaderà Torino per continuare a volare alta nei cieli di un campionato ancora tutto da scrivere. Siamo solo alla terza e non c'è di che aver paura. La Roma e Capello stasera debbono dimostrare che il coraggio non è un optional. Schierare il tridente significherebbe dare un segnale forte non solo alla Juve ma all'intero campionato. Roma è tornata, con le sue stelle per illuminare a giorno il cielo di Torino. Arbitrerà Pellegrino. Roma non si è lamentata nonostante i gravi torti subiti lo scorso anno (il rigore inesistente di Nedved e tre ammoniti in soli 13 minuti), mentre Moggi ha detto che è uno dei migliori fischietti italiani, dimenticando di aggiungere che è arrivato a fine carriera senza mai assurgere a Internazionale. Roma non si lamenta e fa benissimo.Segno di maturità. Più attenta a giocare che a lamentarsi. Merito del nuovo modulo, merito di Capello, merito di sicurezza e di una voglia di vincere da far invidia. Sperando che niente e nessuno snaturi questa volontà.

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