di RINO TOMMASI NON ABBIAMO ancora perso ma il bilancio della prima giornata dell'incontro ...
Lo Zimbabwe, che per numero di campi e di giocatori (per non parlare della tradizione), non vale un decimo del nostro Paese, conduce per 2 a 0 dopo i primi due singolari. Kevin Ullyett, che non ha nemmeno una classifica perché da due anni gioca solo in doppio, ha battuto il nostro numero uno, Filippo Volandri, in quattro set quindi Wayne Black, che il computer colloca al numero 386 ha liquidato Davide Sanguinetti in soli tre set. Poiché la Rai ha mancato il previsto collegamento televisivo mi affido alle notizie di seconda mano che ho potuto raccogliere ma i risultati parlano chiaro. Volandri ha avuto delle ottime opportunità perché è stato in vantaggio per 3 a 1 nel secondo set dopo aver vinto il primo e nel quarto, poi perduto al tie-break, conduceva per 5 a 2. In quanto a Sanguinetti dopo aver perso il primo set al tie-break è crollato e si è fatto dominare negli altri due. Si sapeva che Volandri (n. 48) non è giocatore da terreni veloci ma si pensava che la differenza di valore assoluto potesse metterlo al riparo da ogni sorpresa. Invece non è stato così. Si sapeva anche che il colpo più debole del nostro giocatore è il servizio ma che arrivasse a commettere tre doppi falli nello stesso game non è accettabile. Sanguinetti non ha mai brillato per solidità di carattere ma è difficile spiegare la sua resa di fronte ad un avversario certamente mediocre ma evidentemente più motivato. Quando Sanguinetti ha esordito in Davis a Genova qualche anno fa perdendo dall'indiano Bhupathi si parlò delle difficoltà dell'esordio ma l'anno scorso lo stesso Sanguinetti, tra l'altro reduce da un felice momento, si fece battere a Reggio Calabria da un finlandese, tale Tiilikainen, che non era tra i primi 500 giocatori del mondo. A questo punto non sarà facile evitare la retrocessione che potrebbe diventare certa già oggi perché il doppio, almeno sulla carta, era per noi il punto più difficile. Infatti interpretando le indicazioni del computer si pensava di poter vincere per 4 a 1, invece dobbiamo provare a recuperare. Nella storia della nostra Coppa Davis ci siamo riusciti due volte, nel 1956 a Parigi contro la Francia ed a Perth nel 1960 contro gli Stati Uniti ma i nostri giocatori erano Nicola Pietrangeli, Orlando Sirola e Beppe Merlo. Altri tempi!