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di RINO TOMMASI FORSE ha ragione Corrado Barazzutti, il capitano della nostra squadra ...

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Lui lo dice probabilmente per mettere le mani avanti perché è consapevole di mettere in campo una squadra poco affidabile, in realtà anche se riusciremo a spezzare le reni allo Zimbabwe la situazione del nostro tennis rimane, almeno nel settore maschile, drammaticamente disastrosa. La Davis, con tutto il suo fascino, da tempo non è più lo specchio dei valori tennistici di un paese che vengono invece verificati nei tornei del Grande Slam. Gli Stati Uniti, ad esempio, sono il paese tennisticamente più forte del mondo, hanno due dei primi quattro giocatori del mondo ma non vincono la Davis dal 1995 e giocano in Slovacchia un incontro di spareggio per evitare di retrocedere in serie B. Noi invece giochiamo ad Harare per non finire in serie C. In termini di classifica dovremmo vincere perché Filippo Volandri e Davide Sanguinetti hanno classifiche nettamente superiori a quelle dei loro avversari, Wayne Black e Kewin Ullyett. Solo in doppio non siamo favoriti ma dovremmo vincere i quattro singolari anche se dobbiamo giocare in trasferta , a 1400 metri sul livello del mare e davanti ad un pubblico che si annuncia abbastanza caldo. Il sorteggio ha stabilito che giochi per primo Volandri, che affronterà Ullyett mentre Sanguinetti se la vedrà con Black. L'ordine degli incontri non ha alcuna importanza, il problema è che per non correre rischi dovremmo chiudere la prima giornata sul 2 a 0 in modo da rimanere comunque in vantaggio anche se Galimberti e Bertolini dovessero perdere il doppio.

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