JUVE A VERONA CONTRO IL CHIEVO
Un segnale da interpretare, in casa Juventus, in maniere opposte: o si tratta di una chance di Marcello Lippi per valutarne la forma, oppure potrebbe rivelarsi un'altra punizione, per fargli capire che la società non gradisce il suo comportamento. Quello dell'olandese è ormai da tempo un tormentone che rischia di stufare i tifosi, ma le parti sono effettivamente lontane. Fermo sulle proprie posizioni il centrocampista, che vuole concludere la stagione in bianconero per poi andarsene a parametro zero alle sue condizioni alla Roma; rassegnata a perderlo la Juventus, ma ancora incerta sulla strada da intraprendere per farlo rendere al massimo in questi sei mesi. Moggi, ieri, ha usato toni duri ricordando che ci sarà un futuro juventino per Davids solo se la Juventus vorrà, ma si rende anche conto che l'emarginazione completa del giocatore quest'anno sarebbe un ulteriore danno per la società. Intanto interviene Marcello Lippi con autentica rabbia, per troncare ogni illazione su presunti litigi con Davids: «Siete ridicoli, ma dove vivete? Mettetevi in testa che nessuno in società mi ha mai detto mezza parola sul contratto di Davids. E toglietevi dalla testa che la società mi abbia detto: questo è meglio che non giochi in funzione del contratto. Se è fuori è semplicemente per una motivazione tecnica». A Verona, quindi, l'olandese riparte dalla panchina anche perchè Lippi non farà ricorso al turn over, nonostante nei giorni scorsi avesse spiegato che alla base della stagione bianconera ci sarà il dosaggio delle forze e dunque il ricambio in molte occasioni. «In questo momento non facciamo calcoli nè pit-stop. È il momento di accelerare, questo». Cioè mettere punti in banca il più possibile, in attesa delle fasi più faticose della stagione, come ad esempio la parte centrale del ciclo di ferro che la Juventus sta per affrontare. «Bisognerà essere molto bravi - aggiunge ancora Lippi - a riprendere il filo del discorso dopo la sosta e dopo che i nazionali hanno cambiato schemi. Le motivazioni dovranno essere molto forti e potrebbe bastare quella di trovarci di fronte un avversario che ha mille e una ragione per batterci». Il Chievo, tra queste motivazioni, ha quella di molti giovani di proprietà della Juventus, che saranno animati da stimoli particolari: «Dico loro di avere pazienza e sfruttare al massimo l'esperienza con il Chievo, perchè è l'ambiente migliore per farli crescere». Un'ultimo accenno, questa volta di grande soddisfazione, il tecnico lo riserva a Zambrotta: «È uno dei più forti del mondo nel suo ruolo. Il mio merito? Non esiste, io gli ho solo fatto una proposta». Restano a casa soltanto Pessotto, Conte, Zalayeta, Miccoli, Fresi e Mirante.