BERLINO — Rotto il sortilegio.
L'Italia è in finale agli europei di Germania, la settima in otto edizioni. È già in coppa del mondo, ponte per le Olimpiadi di Atene, e se non bastasse è anche sicura di partecipare al torneo di qualificazione, ma soprattutto è a un passo dal quinto oro europeo dopo i successi del 1989, '93, '95 e '99. Sarà l'atmosfera del Max Schmeling Halle, tempio di Berlino nel quale il 15 settembre scorso le azzurre di Bonitta hanno conquistato il titolo mondiale, ma l'Italia è sembrata davvero magica. Vermiglio ha trasformato in oro ogni palleggio, Sartoretti è stato un fucile implacabile, Mastrangelo il padrone del muro e Papi un professore nell'arte di ricamare attacchi. La difesa? Impenetrabile, mostruosamente impenetrabile. L'Italvolley arriva in finale senza macchia, con sei successi consecutivi, 18 set vinti e solo 2 persi, e un gioco che brilla in tutti i fondamentali. Quell'oro che manca dalla World league del 2000 sembra davvero possibile, vicino. Pare quasi toccarlo. Merito di Gian Paolo Montali, che in circa quattro mesi ha trasmesso a una squadra dalle illimitate potenzialità tecniche una mentalità vincente, incontentabile. E l'Italia lo ha dimostrato. Dominando. Trasformando in comprimari i vice campioni olimpici e del mondo. Non a caso l'ex Unione Sovietica ha dominato in Europa per lungo tempo. Montali per l'occasione ha confermato il sestetto che ha spazzato via tutto e tutti: diagonale con Vermiglio-Sartoretti, Papi e Giani schiacciatori-ricevitori, Mastrangelo e Fei al centro e Pippi libero. Nel corso della gara ci sarà spazio solo per Meoni che per circa un set sostituirà Vermiglio, caduto male sulla caviglia sinistra sul 3-3 del secondo set dopo un contatto con Sartoretti. Un pò di paura superata senza traumi. L'Italia è semplicemente perfetta, sublime alla vista. Il primo break è un dolce anticipo. Sartoretti, Mastrangelo e Giani la lanciano verso il 16-11 (8-4, 11-7) segnato da Vermiglio al secondo tocco. Sul 20-15 il tecnico russo Chipouline sostituisce Tetioukhine con Poltavsky, ma è ancora Sartoretti a far male direttamente col servizio: 21-15. La Russia sbanda e sbaglia. Sembra così facile il muro di Mastrangelo su Abramov per il 25-18. Troppo per essere tutto così semplice, ed invece anche nel secondo set l'Italia continua a dominare. Piccona, ricama e difende come se già conoscesse il movimento del pallone nella metà campo avversaria. Sul 3-3 Vermiglio è costretto al cambio. Subentra Meoni che ci mette un pò per capire come gestire il gioco, ma sull'8-7 per i russi una serie di Papi, un muro e un primo tempo di Fei e un servizio vincente di Mastrangelo firmano il sorpasso: 16-12. Ormai non c'è più resistenza. Con Meoni in battuta l'Italia si porta sul 21-15, Mastrangelo mette giù il il 23-16, mentre i russi continuano a sbagliare: 25-18. Una sola squadra in campo. Il 3-0 lo firma Sartoretti e non poteva essere diversamente. Migliore in campo con 23 punti; proprio lui, l'uomo di Montali. Oggi la finale: è ora di tornare a vincere.