INZAGHI GUIDA I ROSSONERI CONTRO IL BOLOGNA A SAN SIRO ( 20.30, SKY CALCIO 3)
Il Milan avrebbe una gran voglia di replicare alle parole dell'ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino (che intanto ha cercato di fare marcia indietro), dei suoi rapporti privilegiati con l'arbitro Rosario Lo Bello e del famigerato caso Alemao, che decise lo scudetto del 1990. Carlo Ancelotti, che visse da giocatore quella volata tricolore, si trattiene a stento: «Preferisco tenermi quel dispiacere, non voglio rispondere». Meglio parlare di campionato. Stasera a San Siro arriva il Bologna (ore 20.30, diretta su Sky Sport, arbitro Rosetti) e il Milan cercherà di bissare il successo ottenuto all'esordio contro l'Ancona per provare la prima mini fuga. Nella scorsa stagione sono state proprio partite contro formazioni di medio livello a far perdere punti preziosi al diavolo nell'inseguimento al tricolore. Galliani aveva ammonito nelle scorse settimane la squadra: bisogna fare meglio contro le «piccole», lo scudetto non si vince attraverso gli scontri diretti. Un concetto che Carlo Ancelotti ha fatto suo alla vigilia della gara col Bologna: «Dovremo aggredire i loro portatori di palla e giocare su ritmi alti». L'incontro di stasera aprirà una settimana di fuoco per il Milan: martedì il debutto in Champions League contro l'Ajax, domenica 21 la (storicamente) insidiosa trasferta di Perugia, è già tempo di esami e Ancelotti non ha usato giri di parole: «La stagione entra nel vivo, bisogna farsi trovare preparati». Contro il Bologna dell'intramontabile Signori, che punta a chiudere il campionato infrangendo il muro dei 200 gol, il Milan non avrà capitan Maldini, squalificato per un turno dopo la zuffa con Bilica in quel di Ancona. Il danese Martin Laursen è il candidato numero uno a sostituirlo, mentre in attacco niente turn-over ma fiducia confermata al trio Rui Costa-Shevchenko-Inzaghi. C'è molta attesa attorno a Pippo, reduce dall'exploit azzurro. Ancora rimandato Rivaldo, che nei giorni scorsi si era sfogato con i giornali brasiliani, reclamando più spazio. Ancelotti non deve aver gradito troppo, viste le risposte fornite ieri in conferenza stampa: «Rivaldo vuole giocare? Nessuno ha il posto garantito nel Milan, qui ci sono tanti campioni. Tocca a lui convincermi durante gli allenamenti». Finita lì? Manco per idea, visto che ieri è arrivato un altro polemico sfogo del brasiliano: «Se sarò ancora in panchina nelle prossime partite, mi cercherò un'altra squadra», ha detto Rivaldo in un'intervista col quotidiano iberico «Marca». L'ex Pallone d'Oro è stato molto deciso: «Io ho grande rispetto per il gruppo del Milan, ma se continuerò ad essere una riserva, andrò altrove. Comunque io ho parlato con Ancelotti e lui mi considera un titolare».