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Serie B, l'accordo è più vicino

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Lo hanno dichiarato i presidenti dei club «ribelli» della serie B al termine della riunione informale che si è tenuta ieri pomeriggio in Lega, a Milano. La crisi della serie B non si può dire quindi risolta, ma i segnali di un avvicinamento tra le posizioni dei club dissidenti e i vertici della Lega sono chiari. «Il fatto di essere qui dimostra la nostra grande volontà negoziale - ha spiegato il presidente del Torino Attilio Romero in conferenza stampa al termine della riunione - e la voglia di giocare. Il punto focale adesso è ottenere le sei promozioni in A e di poter giocare le partite della seconda giornata saltate. Questa è una condizione imprescindibile, se la Lega l'accetterà siamo pronti a scendere in campo». Il presidente della Triestina Amilcare Berti ha aggiunto: «C'è stata una proposta di massima della Lega, noi abbiamo fatto la nostra controproposta. Ora aspettiamo al più presto la risposta di Galliani. Abbiamo attivato gli organi della Lega e rimaniamo in attesa». Berti ha poi spiegato: «Non è possibile per noi cominciare un campionato con quattro punti di svantaggio dopo tutti i danni che abbiamo subito. Siamo consapevoli dei problemi di ordine pubblico, che la prossima volta potrebbero essere anche più gravi. Per quanto riguarda le sei promozioni siamo ottimisti e abbastanza sicuri di trovare un compromesso. Vogliamo solo il ripristino della legalità e il ritorno ai risultati del campo». Il presidente dell'Atalanta Ivan Ruggeri ha precisato: «Non è vero che abbiamo chiesto 110 milioni di euro di «risarcimento», è solo l'ennesimo tentativo di screditarci e di rompere il fronte della protesta». Riguardo il ventilato sciopero dei capitani, poco propensi a giocare giovedì, Ruggeri ha commentato: «Se tutto si risolve anche i giocatori saranno contenti di scendere in campo». Qual è l'atteggiamento dei «ribelli» nei confronti di chi si è presentato ieri in campo? «Faranno i conti con la loro coscienza - risponde Berti - Il nostro gruppo è ancora molto unito e stiamo ancora dando prova di grande maturità. Per noi il campionato non è mai iniziato, quelle che si sono disputate sono state soltanto amichevoli. Ci stiamo mettendo tutta la volontà, se la Lega non si dimostrerà disponibile significa che il campionato non potrà cominciare né ora, né mai». Dal canto suo il numero uno della Lega ha aperto ai dissidenti. «Da parte nostra non c'è assolutamente alcuna rigidità, semmai la massima disponibilità a trovare una soluzione nel rispetto delle regole»: questo l'unico commento del presidente della Lega. A Galliani è stata recapitata la proposta dei presidenti delle società. Il presidente della Lega la valuterà con attenzione, quindi farà sapere quali saranno le sue valutazioni in merito. Intanto i presidenti delle dieci società di serie B che si sono riuniti a Milano per formulare una controproposta rivolta alla Lega calcio circa la crisi del campionato di serie B si rivedranno questa mattina. Sei promozioni e gli incontri saltati della seconda giornata da giocare: è quanto chiedono in linea di massima i dieci presidenti a Galliani, che ancora non ha dato una risposta.

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