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NEW YORK — Il fuso orario mi impedisce di raccontarvi chi ha vinto il singolare femminile dell'Open degli ...

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Nella prima semifinale la Clijsters aveva liquidato in due set Lindsay Davenport cosicché la vittoria della Henin ha completato il 2 a 0 a favore del piccolo Belgio nel confronto con gli Stati Uniti. Il successo della Henin, la più piccola (1,67) tra le giocatrici di vertice, non è stato semplice, come per un momento era apparso all'inizio quando la Henin ha preso un robusto vantaggio di 4 a 1 con due break. L'avvio era stato impressionante perché ha proposto scambi di rara violenza e precisione. La Capriati però, sostenuta dal pubblico ed anche da un paio di errori arbitrali, non si è fatta travolgere, anzi ha reagito con una serie di cinque giochi consecutivi che le hanno consentito di vincere il primo set per 6-4. Nel secondo la Capriati ha preso un vantaggio di 5 a 3 ed è arrivata per tre volte a due punti dal match. La Henin, che aveva smarrito per un po' la misura del dritto, il suo colpo meno sicuro che però all'inizio aveva funzionato benissimo, ha tenuto inventandosi alcune coraggiose soluzioni offensive ed ha infilato quattro giochi pareggiando il conto dei set. Una Capriati, che non avevo più visto giocare così bene da quando aveva vinto i tre titoli dello Slam (due Australian Open nel 2001 e 2002 ed un Roland Garros nel 2001) è tornata ad imporre la sua potenza nel terzo set giungendo a condurre per 5 a 2. Per altre sei volte (per un totale di nove) la Capriati arrivava a due punti dal traguardo, ma sempre la Henin riusciva a rimanere in partita. Sul 5 a 4 per la Capriati e con la Henin, al servizio, la belga accusava i segnali di un crampo alla gamba sinistra. Li pagava con un doppio fallo ma resisteva, anzi prendeva rischi incredibili con l'evidente intenzione di abbreviare gli scambi. Ne venivano fuori momenti di grandissimo tennis. La Henin risaliva fino al 5 pari e si rifugiava nel tie-break dove la Capriati pagava probabilmente il ricordo delle troppe occasioni perdute. La Henin saliva 6 a 2, smarriva due match-point chiedendo troppo al suo splendido rovescio ma il terzo era quello buono. La prima autentica sorpresa di tutto il torneo è arrivata nella prima semifinale del singolare maschile che ha visto lo spagnolo Juan Carlos Ferrero battere in quattro set Andre Agassi, la prima testa di serie. Con questo risultato Ferrero non solo ha raggiunto la finale ma si è assicurato il primo posto nella classifica che il computer gli assegnerà lunedì qualunque sia l'esito della finale. Agassi ha probabilmente accusato il peso degli anni (33) ma Ferrero ha confermato di avere compiuto su questa superficie importanti progressi. Ferrero ha preso il comando fin dall'inizio andando in vantaggio per 5 a 2 e servizio nel primo set. Agassi ha trovato un momento di grande tennis, ha recuperato fino al 5 a 4, ha avuto due palle per il 5 pari ma ha comunque ceduto il set per 6-4. Anche nel secondo set Agassi ha ceduto subito un break, lo ha recuperato sul 3 pari, ma poi ha ceduto due volte il servizio perdendo il set per 6-3. Ferrero avrebbe forse potuto chiudere l'incontro in tre set ma Agassi ritrovava i suoi colpi migliori ed infilava una serie di cinque giochi consecutivi che lo mandavano in testa per 1 a 0 nel quarto. Dal 4 a 3 in proprio favore Agassi subiva una serie di otto punti consecutivi mandando Ferrero a servire per iol match sul 5 a 4. Con un lampo di orgoglio Agassi si assicurava tre palle per il 5 pari ma poi doveva cedere gli ultimi tre punti ed il match dopo due ore e 36 minuti di gioco. Rin. Tom.

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