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di FABRIZIO FABBRI IL CALVARIO svedese della Nazionale impegnata negli Europei ha contato ...

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E così oggi, alle ore 18,15 (diretta su Sky Sport 1) Azzurra giocherà una partita decisiva contro la Bosnia Erzegovina, superata ieri dalla Slovenia 72-63, per accedere alla gara-spareggio per i quarti. Chi vince va avanti, chi perde è fuori. Certo che se anche Basile e compagni riusciranno nella piccola impresa, sognare che questa squadra, dal livello tecnico francamente mediocre e senza giocatori di personalità, possa riuscire nel miracolo della qualificazione olimpica sembra quantomeno pretenzioso. Ma per i processi, per chiedersi come mai i Torquemada federali, impegnati a lanciare strali per le loro piccole vendette, contro chi da tempo li accusa di cecità, invece di lavorare per cercare di salvare un movimento alla canna del gas, siano ancora lì al loro posto, ci sarà tempo. Come per domandarsi come mai il pugno di ferro adottato, giustamente, contro la Virtus Bologna, non sia stato parimenti applicato contro i pezzi da novanta che hanno fatto marameo alla convocazione in azzurro. E dire che l'inizio della partita era stato confortante. Recalcati ha scelto di lasciare Radulovic, alla fine il migliore in campo di Azzurra, in panchina e di spedire in quintetto, la guardia della Lottomatica Alex Righetti. Meno centimetri, contro l'atletica formazione transalpina, ma maggiore possibilità, nelle intenzioni del coach di Azzurra, di contenere la velocità degli avversari. Galanda ha aperto le ostilità, ed un canestro di Righetti, dopo 2', ha dato speranza fissando l'8-4 per l'Italbasket. Ma Recalcati non aveva fatto i conti con la contorta serata di Bulleri. La presenza come dirimpettaio di Tony Parker, stella di San Antonio Spurs e fresco campione della Nba, invece di indurre il playmaker della Benetton ad usare maggior fosforo l'ha portato sulla pericolosa strada della sfida da playgorund. E mentre Bulleri ha inanellato sconcerie in serie, Parker è partito lento come un diesel, innescando la sua immensa classe con il passare dei minuti. Così gli sforzi ciclopici per restare gomito a gomito sono cominciate a seguire palle perse e giocate scellerate. E siccome i guai non vengono mai da soli, ci si è messa anche la malasorte, materializzatasi con un canestro preso allo scadere dei primi 10' sulla sirena con un disperato lancio ad occhi chiusi da oltre 20 metri di Foirest, per il 18-21, che ha avvilito ancor di più i pulcini bagnati vestiti d'azzurro. Il secondo minitempo ha mostrato la faccia vera della Francia. Corsa e difesa fisica per i galletti che hanno trovato nel lungagnone Cyril Julian un degno ed inaspettato compare dell'immenso Parker. E l'allungo è stato inevitabile cosicchè dal 27-31 s'è passati in un amen sul 27-39 con due liberi di Pietrus, per il -12 che ha mandato le due formazioni negli spogliatoi. Rientrata in campo per gli ultimi 20' l'Azzurra è apparsa in balia della classe e della tonicità dei cuginetti transalpini. Le giocate sull'asse Parker-Wahad hanno strappato in più d'un' occasione applausi e quando Recalcati ha fatto entrare Lamma e Cittadini dalla panchina s'è issata bandiera bianca. Occhioni teneri per chiedere ai francesi di non infierire. Ma dall'altra parte gli indemoniati «blues» non hanno raccolto chiudendo con giocate da umiliazione verso l'agonizzante italietta. Oggi si torna in campo contro la Bosnia, ma sarà bene cominciare a riflettere da subito sul futuro.

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