dall'inviato MASSIMO CICCOGNANI MILANO — Missione compiuta.
Italia Settebellezze, quante le vittorie consecutive del nuovo corso azzurro. Tre nelle qualificazioni che hanno consentito agli azzurri di capovolgere la situazione e riproporsi ai vertici. Grande Italia, cinica, spietata. Aveva un solo imperativo, vincere. E l'Italia ha vinto. Come undici gladiatori, gli azzurri sono entrati nell'arena del Meazza a muso duro, consapevoli che solo con una vittoria avrebbero potuto scrivere una pagina importante della nostra storia. Niente smancerie, ordine del Trap. Prima facciamo i gol, poi ci divertiamo. E gli azzurri non hanno tradito: 3-0, netto, indiscutibile. Trapattoni decide di rinunciare a Tacchinardi costretto ad arrendersi per un dolorino all'adduttore alla coscia destra. Meglio non rischiare e allora dentro Perrotta al fianco di Zanetti. San Siro c'è: un solo grido accoglie gli azzurri, Italia, Italia, e l'Italia non fa scherzi. Volti tirati, sguardi concentrati. Si abbracciano gli azzurri quando viene intonato l'Inno di Mameli. Merk fischia, si comincia. Partita vibrante, accesa. Il Galles non regala un centimetro agli azzurri, si presenta con tre difensori centrali e chiude ogni varco. L'Italia parte bene, corta, per evitare di concedere spazi invitanti ai gallesi. Che non sono gli ultimi arrivati e in controgioco a tratti mettono paura. Dietro gli azzurri sono irreprensibili, anche se un brivido lo procura Panucci appoggiando maldestramente a Buffon. Giggs è in agguato e ci vuole una prodezza dello juventino per evitare guai. Meglio l'Italia. Zambrotta è un fulmine a sinistra, si intende alla perfezione con Del Piero che appare sacrificato. Meglio quando lo juventino riesce ad accentrarsi e a supportare con fantasia Vieri e Inzaghi che si intendono bene, ma non trovano lo spiraglio per battere a rete. Ferratissima la retroguardia galles: Page è un gigante, Koumas non si concede distrazioni. Il Galles si fa vedere in controgioco ed è pericolosissimo. Giggs, Bellamy e Hartson danno filo da torcere a Nesta, Cannavaro e Panucci, ma per Buffon, escluso il pasticcio di Panucci in apertura, non arrivano pericoli. Il ritmo è altissimo, l'Italia tira il fiato dopo la mezz'ora e il Galles fa la voce grossa. Hartson manda di poco alto a botta sicura. Ma il finale è tutto azzurro. Vuole il vantaggio l'Italia e lo meriterebbe. Trapattoni fa accentrare di più Del Piero e l'Italia torna a fiorire. Vieri centra di giustezza per Inzaghi, il Galles si rifugia in angolo. L'Italia cresce. Inzaghi in semi rovesciata spedisce di poco alto poi il gol sembra cosa fatta. Del Piero si accentra, gran botta che centra in pieno la traversa, riprende Perrotta e stavolta è il palo a negarci la gioia del gol. Si va al riposo con gli azzurri in debito. Ripresa. Bastano quattro minuti all'Italia per fare la partita. Trapattoni richiama Panucci, spento, sbadato e inserisce Oddo. È la mossa vincente, perché il laziale spinge come un ossesso e regala quelle palle che servono per sdradicare la resistenza gallese. Pippo Inzaghi, a digiuno da 859', ci concede un tris ammaliante che incanta San Siro. Ci porta in vantaggio al 14' quando raccoglie una respinta della traversa dopo una conclusione di Bobo Vieri. Boato a San Siro. Ma non è finita perché super Pippo concede il bis quattro minuti più tardi con un tocco morbido sotto misura. Sale a 17 gol, l'amico Vieri è a un passo e lo raggiunge due minuti dopo con una girata dal limite che fulmina Jones: 3-0. C'è anche tempo per il quarto gol, lo firma Del Piero dal dischetto. È l'apoteosi azzurra. L'Italia va. Torna in testa al girone, corona il suo inseguimento e adesso mercoledì a Belgrado deve solo che continuare a giocare da Italia. Il Portogallo è davvero vicinissimo. Più di quanto si creda.