di MATTEO PETRUCCI L'ENNESIMA provocazione di Luciano Gaucci rischia di rimanere tale.
«Porterò una giocatrice in Umbria. È alta, bella e soprattutto fortissima». Cosi si è espresso il patron, non svelando le generalità della sua Miccoli in gonnella. Secondo indiscrezioni la «donna misteriosa» è svedese, attaccante, e dovrebbe essere tesserata a gennaio. Dovrebbe, appunto. Perchè, regolamenti alla mano, risulta difficile ipotizzare che Cosmi possa schierarla al fianco di Vryzas in un improbabile tandem offensivo. Se gli inevitabili problemi di spogliatoio e le marcature (a uomo!) dei difensori avversari sono aggirabili, le norme federali non lo sono affatto. L'articolo 29 del Noif (Norme Organizzative Interne della Federazione) recita, in sintesi, che «tra i non professionisti è incluso chi, a seguito di tesseramento, gioca nella LND (Lega Nazionale Dilettanti), compresi quelli di sesso femminile». Insomma, le donne possono essere tesserate solo dai dilettanti in giù. Senza entrare nel merito del regolamento federale è evidente che la richiesta di Gaucci non può essere accettata. Il numero uno del Perugia ha tutto il diritto di chiedere un provvedimento straordinario (o una deroga), ma provocherebbe un precedente pericoloso. Rimane difficile immaginare una Panico (attaccante della Lazio femminile) marcata da Stam, poichè il livello tecnico che separa il calcio maschile da quello femminile è evidente. Ciò non toglie che Gaucci abbia partorito un'altra idea geniale che gli porterà pubblicità, consensi, simpatia e un bel ritorno d'immagine. Perchè no, forse anche uno sponsor, pronto ad investire sulla «donna di serie A». Una trovata intelligente come quella di Gheddafi jr., figlio del leader libico. Di lui si sono perse le tracce, ma il transfer è in arrivo. Gheddafi deve solo decidere di firmarlo e inviarselo, poichè il presidente della Federcalcio libica è lui...