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Pektovic: «L'Italia fa paura anche senza Totti e con Vieri acciaccato»

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«Ho avuto l'onore di scendere in campo a Roma nel 1968 per la finale degli europei e fino all'80' eravamo sull'uno a zero per noi, avevamo il titolo in tasca. Poi gli azzurri ci hanno gelato con un pareggio: in base alle regole di allora, rigiocammo due giorni dopo. Perdemmo due a zero, a causa di un arbitraggio che anche la stampa italiana definì scandaloso e che costò il posto al direttore di gara». Altra epoca, altra squadra. Il futuro immediato è l'incontro del 10 settembre a Belgrado contro l'Italia: «Certo, gli azzurri hanno assenze importanti come Totti e forse Vieri, ma non so cosa sia più pericoloso, se avere a che fare con i grandi o con riserve imprevedibili. Il livello dei giocatori italiani è altissimo, e con tutto il rispetto per quei due grandi campioni, l'Italia fa comunque paura». D'altro canto anche Serbia e Montenegro deve fare i conti con assenze di peso: «Stankovic e Mihajlovic sono squalificati e non giocheranno. Siamo costretti a fare a meno di loro, e quelli che li sostituiranno dovranno essere perciò ancora migliori. Abbiamo nomi di tutto rispetto, Kezman, Kovacevic, Djordjevic, Ilic, Sava Milosevic». Petkovic punta molto sull'effetto casalingo e sul tifo del Maracanà, lo stadio dello storico team della Stella Rossa: «Altre importanti vittorie in altre discipline sportive come basket, pallavolo e pallanuoto hanno galvanizzato sia il pubblico che noi. Sappiamo di avere di fronte una potenza del calcio mondiale, ma al Maracanà anche contro uno squadrone come l'Italia è doveroso sperare».

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