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di SIMONE PIERETTI BELLA, elegante, concreta: la Lazio di Roberto Mancini tira fuori ...

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La Lazio vince ed entra tra le 32 grandi d'Europa che si contenderanno la coppa dalle grandi orecchie. La Lazio opposta al Benfica dimostra di saper tenere bene il campo: concentrata e determinata, la formazione di Mancini fa vedere che all'occorrenza sa anche soffrire. La Lazio è una squadra di undici giocatori disposti a sacrificarsi gli uni per gli altri, che sa stringere i denti e al tempo stesso divertirsi. I biancocelesti creano tre limpide occasioni da gol nei primi 15 minuti di gioco, poi colpiscono con Cesar: è il che gol spiana la strada verso l'ambito approdo in Champions League. La qualificazione non è mai stata messa in discussione: la Lazio è stata lungamente padrona del campo. In avvio Lopez ha sul sinistro la palla del vantaggio dopo appena cento secondi, ma la sciupa malamente cercando un lezioso pallonetto. Mancini si dispera, ma il Piojo sei minuti più tardi replica la giocata di fino senza fortuna. Il Benfica, tanto distratto nelle retrovie quanto pericoloso in avanti, riesce a mettere in difficoltà la retroguardia laziale in più di una occasione. Sul settore destro Geovanni fa il bello ed il cattivo tempo: Favalli, abbandonato alla deriva da Cesar, fatica ad arginare il fantasista che mette nel cuore dell'area di rigore biancoceleste un'infinità di palloni. Stam e Mihajlovic hanno il loro bel da fare per sbrigliare la situazione cercando di anticipare l'ungherese Feher. I tre fantasisti biancorossi schierati da Camacho-Simao, Zahovic e Geovanni - non danno punti di riferimento ai mediani laziali. Con facilità i lusitani arrivano fino al limite dell'area: serve il miglior Peruzzi per neutralizzare le conclusioni dei portoghesi. La Lazio soffre ma appena può tira fuori le unghie. Al 16' Fiore fallisce una clamorosa occasione da gol cercando il colpo ad effetto: la palla non prende il giro e termina fuori. La pressione del Benfica aumenta: la Lazio vacilla ma Peruzzi la salva. La girata di Feher è a botta sicura ma il portiere si supera mantenendo inviolata la propria porta. Sul rovesciamento di fronte la Lazio trova il gol: l'affondo di Fiore sulla destra è irrefrenabile, il cross è una morbida pennellata che Cesar di testa mette in fondo alla rete. Uno a zero e qualificazione in cassaforte, ma l'entusiasmo laziale genera confusione. Un minuto dopo Argel lasciato inspiegabilmente solo di testa anticipa Peruzzi sfiorando il pareggio. Il tecnico del Benfica toglie Zahovic per affidarsi a Roger, ma la situazione non cambia. Crescono Albertini e Stankovic, Peruzzi è un muro di gomma, Lopez continua arrembante la sua azione. Al 18' Fiore sfiora il raddoppio dopo una bella combinazione con Corradi, ma il tiro si stampa sul palo. Poi è Fernando Couto, subentrato a Stam colpisce la traversa con un poderoso stacco di testa su azione d'angolo. È il 32' del secondo tempo, fino al termine non accadrà più nulla di rilevante. Mancini può essere soddisfatto: missione compiuta, la Lazio è in Champions League. Oggi sorteggio a Montecarlo.

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