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TOTORICEVITORI SUL PIEDE DI GUERRA

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Anche la schedina rischia lo stopDichiarato lo stato di agitazione dopo l'ultimo «concorso-farsa»

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È quanto annuncia il Sindacato Totoricevitori sportivi (Sts) e l'Unione Totoricevitori Italiani Sportivi (Utis) in un comunicato nel quale si fa riferimento all'«adozione di un regolamento che penalizza in modo eccessivo i giocatori» e alle difficoltà di attivazione per chi apparteneva alla vecchia rete del Coni del nuovo sistema di raccolta. Sts e Utis chiedono così all'Amministrazione dei Monopoli un immediato incontro «lamentando la gravissima situazione in cui si trovano i concorsi legati allo sport». «Troppi - secondo le principali organizzazioni dei ricevitori - i punti che fanno acqua: dal caos organizzativo, all'adozione di un regolamento che penalizza in modo eccessivo i giocatori, dal non rispetto della norma che prevedeva il mantenimento della rete dei «vecchi» punti Coni ai troppi ricevitori lasciati per strada dal passaggio al nuovo sistema di raccolta, realizzato troppo in fretta e in modo approssimativo». «La situazione è caotica sia per i clienti che per noi totoricevitori, ma arrivare a bloccare le schedine è un provvedimento che non serve a nessuno e finisce soltanto per penalizzarci». Marco Norcini, gestore di una tabaccheria in via delle Quattro Fontane, condivide l'agitazione indetta dalle associazioni, ma non accetta la proposta di mettere in atto il blocco totale della raccolta delle schedine. «Senza dubbio è necessario fare chiarezza - dice Mimmo Cammarata, proprietario di una totoricevitoria alla Stazione Termini - ma è assurdo che ora i sindacati vengano fuori con la proposta di uno sciopero e di un boicottaggio delle schedine». «Trovo giusta l'agitazione di Utis e Sts - dice Francesco Pinto, gestore di una ricevitoria nella galleria della Stazione Termini - Per quel che mi riguarda il Monopolio di Stato non ha nemmeno provveduto ad attivare il nuovo sistema di totocalcio nel mio negozio».

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