Ulivo diviso pure sul pallone
E si levano voci contrarie all'attuale presidente della Federcalcio e sempre più esplicitamente si insiste perché si proceda con il commissariamento. Lo dice chiaramente aolo Cento, esponente dei Verdi: «Si dimetta e la Figc, prima responsabile di questa situazione caotica e incontrollabile, sia commissariata». «Dopo il pasticcio del governo di un decreto che rischia di paralizzare campionato e Parlamento a settembre, il calcio continua ad essere nel pallone. O cambia il calcio - dice Cento - o sosterremo proteste negli stadi». Ma nell'Ulivo ci si divide anche sul pallone. I Ds chiedono di commissariare il Coni e procedere con una riforma radicale del mondo dello sport. Almeno così si sono espressi Anna Paola Concia, responsabile sport della Quercia e Claudio Lolli, membro della commissione Cultura e Sport della Camera. «Come era prevedibile - dicono i due esponenti del botteghino - la bomba innescata dal Governo con il decreto, ha provocato un disastro in una situazione già seriamente compromessa». «La crisi del calcio - continuano - ha raggiunto ormai livelli inaccettabili. Il Governo è entrato come un elefante in una cristalleria. Senza nessun rispetto per il mondo dello sport e le sue regole». «A questo punto - concludono i due dirigenti dei Ds - sarebbe meglio commissariare il Coni e non la Fgci, visto che il problema non è solo del calcio ma di tutto lo sport che non sembra ormai più governato da Palazzo H. Continuiamo a pensare che solo una riforma radicale del calcio e dello sport può ridare autonomia e regole certe ad un mondo ormai allo sbando». Ma il governo se ne lava le mani: «Il decreto non c'entra niente con tutto questo, è un problema del mondo del calcio che si devono risolvere loro». E la possibile sfiducia a Carraro? «Problemi loro, trovino loro la soluzione», replica il ministro per i Rapporti col Parlamento, Carlo Giovanardi. Ma il centrosinistra si divide anche sul decreto legge salvacalcio. Giorgio Merlo (Margherita) propone un'alleanza trasversale in Parlamento per cambiare il provvedimento d'urgenza approvato martedì dal Consiglio dei ministri. «Alla luce di questa decisione - afferma - tocca a tutte le forze politiche responsabili, a partire dall'Ulivo, attivare un'alleanza trasversale in Parlamento affinchè lo sport ritorni a essere un settore autonomo, sganciato dalla politica e, quindi, modificare profondamente il decreto del governo». Per Marco Rizzo (Pdc) «ci si trova di fronte ad un decreto incostituzionale che probabilmente può bloccare l'avvio del campionato». E per un altro esponente dei Verdi, Fiorello Cortiana «il decreto è la fine dell'autonomia dello sport». F. D. O.