«Sono stato fucilato senza nessuna sentenza»
Poi interviene direttamente e allora dà sfogo al cuore. È Vittorio Cecchi Gori parte dalla crisi finita in radiazione. «Mai avuto soldi da Firenze, da nessuno, e quando dovevamo presentare garanzie alla federazione mi si presentano con una finanziaria che mi offre 70 miliardi (lire, ndr) in cambio di un miliardi di provvigione: con i miei scopriamo che dietro non c'è nessuno, altro che Banca dell'Agricoltura come dicevano, e allora non se ne fa niente solo che al momento della causa io vengo accusato di riciclaggio mentre oggi le squadre che presentano false garanzie, e io non l'ho mai fatto, mai una lira fuori posto nei miei conti, quelle squadre dicevo, sono parti lese, è ridicolo...». La voce si fa più roca, il ritmo più acceso: «Ma è lì che nasce tutto, un colpo di scenografia che, con quell'accusa mai dimostrata, tutt'ora è ferma in qualche cancelleria e non va nè avanti nè indietro, è lì che io e la Fiorentina cominciamo a trovare porte chiuse, banche silenti, fondi introvabili anche se il gruppo, forte e sano, può garantire tutto: ma no, si mette invece in moto il meccanismo di fucilarmi senza nessuna sentenza».