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Roma, sei giorni per presentare la nuova fidejussione

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Baldini e il presidente della Covisoc Pescatore ascoltati dal pm Palaia. Perquisita la sede del Sora

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«Il capo ufficio indagini della Corte Federale Italo Pappa ci ha fornito una dettagliata documentazione - ha detto Carraro - che ha tolto ogni dubbio. Ci ha assicurato che le fideiussioni erano evidentemente non autentiche, le società erano in buonafede, e le fideiussioni erano comunque state presentate entro il termine inderogabile di scadenza del 28 luglio alle ore 19». «Per questo - ha concluso Carraro - abbiamo deciso di ridare gli stessi sei giorni di tempo alle tre società per trovare nuove fideiussioni». La Roma, cui è stato riconosciuto di essere parte lesa, sta lavorando da giorni, tramite una intensa corrispondenza via fax, per ottenere le nuove garanzie per il debito di 7,5 milioni di euro che servono per l'iscrizione e già venerdì mattina potrebbe ottenere la fideiussione che le serve. Intanto Salvatore Pescatore, presidente della Covisoc, è stato ascoltato ieri dal Pm Maria Cristina Palaia e agli investigatori del reparto operativo dei carabinieri di Roma per chiarire le procedure adottate dalle società nell'ambito dell'inchiesta sulle false fidejussioni. Pescatore, ascoltato come persona informata sui fatti ha dovuto anche chiarire i suoi rapporti con Gabriele Turchetti ex segretario della Covisoc e Renato Spiridigliozzi, ambedue iscritti nel registro degli indagati. Ieri è stato ascoltato anche Baldini, direttore sportivo della Roma. L'audizione di Baldini ha puntato, si è appreso, a capire la natura delle dichiarazioni fatte dal ds durante una conferenza stampa avvenuta a Trigoria all'inizio del mese. In quell'occasione Baldini ammise che la società sportiva della Roma fu «messa con le spalle al muro». Dopo quella conferenza stampa Baldini andò dai carabinieri del reparto operativo di via in Selci presentando una denuncia in cui veniva ipotizzato il reato di truffa. Sempre ieri, infine, la Guardia di Finanza ha visitato per circa cinque ore la sede dell'A.S. Sora. I finanzieri, secondo quanto comunicato dal club, hanno ascoltato l'avvocato Valter Tersigni e il segretario amministrativo Lauro Chiaro sulle procedure seguite dalla società per l'iscrizione alla prossima stagione. Il Sora è stato controllato per il 51%, in passato, da Amedeo Santoro, l'imprenditore partenopeo che, secondo gli inquirenti, avrebbe consegnato al mediatore Paolo Landi le false fidejussioni, dopo averle compilate. Alcuni giorni fa, con l'inizio delle inchieste giudiziarie, il club aveva inviato un esposto-denuncia all'Ufficio indagini della Figc, chiedendo «che fosse accertata la regolare iscrizione di tutte le società ai campionati».

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