di SIMONE PIERETTI UN gol pesantissimo segnato a dieci minuti dal termine, quando la ...
«Sono molto contento - afferma a fine partita il difensore biancoceleste - finalmente sono riuscito a ritrovare il gol su calcio di punizione. Sono particolarmente contento perchè è un gol pesante. Ora abbiamo grandi possibilità di poter andare avanti. A Oporto sarà dura, ma avremo nelle gambe quindici giorni in più di allenamenti: anche per loro non sarà facile». Il sinistro mortifero del difensore serbo ha definitivamente affossato la compagine lusitana che era comunque riuscita ad impensierire la squadra di Roberto Mancini. «Sapevamo che dal punto di vista fisico il Benfica era più avanti di noi: abbiamo sofferto poi siamo stati capaci di rialzare la testa dopo il gol dei nostri avversari. E' stata una disattenzione difensiva, non sono riuscito a colpire il pallone di testa e Simao ha avuto modo di battere a rete indisturbato. Il gol di stasera è stato esattamente come lo sognavo: da tempo non riuscivo a regalare e a regalarmi una gioia simile, ma non mi sono mai dato per vinto. L'infortunio al ginocchio mi ha impedito per oltre un anno di calciare bene, ma ho continuato ad allenarmi ogni giorno, da solo, pur di tornare a vivere una sensazione come questa. Resto sempre il numero uno sui calci di punizione: non lo dico per presunzione, sono i numeri a dirlo. La dedica personale? A Umberto Smaila, lui sa bene perchè....».