22 luglio: ad un primo esame delle carte, Roma, Napoli e Spal non possono essere iscritte ai campionati.
3 agosto: sui giornali appaiono sospetti sulle fidejussioni concesse dalla SBC. 5 agosto: Il CONI chiede alla Federcalcio di sporgere denuncia. Partono contemporaneamente due indagini: quella penale e quella sportiva. 6 agosto: La Federcalcio invia tutta la documentazione delle iscrizioni alla Procura di Roma. 7 agosto: i primi ad essere sentiti sono Turchetti, per oltre dieci anni consulente della Covisoc ed i non tesserati Landi e Di Nardo. 8 agosto: è la volta di Jommi, amministratore unico della SBC, e dell'ex socia Cinthya Ruia ad essere interrogati dal magistrato. la Roma presenta una denuncia ai carabinieri e in conferenza stampa accusa la Covisoc. 9 agosto: interrogati altri intermediari, il commercialista De Vita e l'assicuratore Rigone. Per il momento non sono emessi avvisi di garanzia. Il commercialista Gabriele Turchetti si autosospende. 11 agosto: primo avviso di garanzia per Rigone, il broker assicurativo di Ancona. I carabinieri indagano anche sulle fidejussioni prestate da molte società all'Enpals. 12 agosto: la Procura iscrive 6 persone nel registro degli indagati: Santoro, uomo d'affari fino a qualche tempo fa responsabile della Sbc; Landi, intermediario; De Vita, commercialista; Rigone, broker; il segretario della Covisoc Turchetti e il suo collaboratore Spiridigliozzi. I reati contestati sono truffa e falso in atto privato.