Oggi Giunta straordinaria: escluso il commissariamento
Nella Giunta straordinaria prevista per oggi ore 10.30, il massimo organismo dello sport nazionale, messo sotto pressione anche dalle forze politiche (An) che chiedono il commissariamento della Figc e la cacciata di Carraro, farà valere la propria autonomia e aprirà un terzo filone d'indagine. Dopo quella giudiziaria partita dalla procura di Roma e quella sportiva che fa capo all'Ufficio Indagini della Figc, arriverà anche l'inchiesta del Coni che si era già costituito parte lesa nella vicenda delle false fidejussioni. Esclusa quindi la «cacciata» di Carraro e un ingresso di Rivera, come quello di Abete o altri. La Figc andrà avanti con Carraro e si farà il punto della situazione futura solo al termine delle tre inchieste. Intanto ieri l'Ufficio Indagini della Federcalcio ha ascoltato il ds giallorosso Franco Baldini e la responsabile dell'area finanziaria giallorossa Cristina Mazzoleni, quali persone informate dei fatti. Tre ore passate all'interno degli uffici di via Po 36, davanti allo staff del generale Pappa (assente perchè impegnato ad ascoltare il segretario della Covisoc Turchetti). L'ufficio indagini della Figc voleva sapere la versione della Roma e «spiegazioni» sulle dichiarazioni di Baldini riguardo la presunta estorsione subìta dalla società giallorossa. «Non ho mai detto che la Roma aveva subìto un'estorsione dalla Figc, ma solo che avevamo dato mandato ai nostri legali di verificare se ci fossero i presupposti per agire in quella direzione» la replica del ds giallorosso che non ha fatto altro che ripetere anche in Figc cose già dette. «Da parte nostra avevamo già chiarito tutto e detto ciò che dovevamo sulla vicenda. Comunque loro hanno le cassette della conferenza stampa a Trigoria vadano a riguardarle e si renderanno conto che è proprio così». Insomma, mai fatto nomi e indicato la Covisoc quale responsabile della presunta estorsione. Anche sulla questione legata al presunto «ritardo» dell'iscrizione della Roma al campionato, Baldini è sereno. «Abbiamo fatto tutto secondo le loro indicazioni, quelle della Covisoc. Ritardo? Impossibile, abbiamo rispettato tutte le date e gli incontri da loro organizzati e programmati nel corso della vicenda: non ci vengano a dire adesso che, nel caso ci sia stato un ritardo, sia per colpa nostra. Ci siamo attenuti scrupolosamente alle indicazioni, quindi, eventualmente, sarebbe una responsabilità tutta loro. Tempi, strade e criteri sono stati indicati dalla Covisoc. Eravamo già pronti il 22, poi il 28, per noi non c'era problema. Ci hanno detto "dovete fare così" e noi l'abbiamo fatto».