Interrogato Jommi: «Hanno ordito una truffa». Presentate denunce dai testimoni

Dopo l'apertura dell'inchiesta da parte della procura della Repubblca di Roma sulle fidejussioni presentate da quattro società di calcio per l'iscrizione nei rispettivi campionati, è iniziata una vera e propria battaglia all'interno del mondo del calcio: sono state infatti presentate nell'arco di appena ventiquattr'ore una serie di denunce, per ora contro ignoti, esposti firmati da chi è stato ascoltato come persona informata sui fatti dai militari in presenza del magistrato titolare delle indagini. Si tratta del direttore sportivo della Roma Franco Baldini, che in presenza dell'avvocato Antonio Conte ha lasciato nelle mani dei carabinieri romani del reparto Operativo di via In Selci una denuncia ipotizzando i reati di truffa e falso, nella quale c'è proprio la firma del presidente Franco Sensi. E non solo. Anche la finanziaria marchigiana Cynthia Ruia, la cui firma compare sulle fidejussioni «incriminate», ha deciso di presentarsi negli uffici di piazzale Clodio per depositare una denuncia contro ignoti. Insomma, l'inchiesta avviata dal pubblico ministero Maria Cristina Palaia sembra essere appena all'inizio, considerando le azioni legali avviate anche da chi è stato ascoltato come testimone nella vicenda giudiziaria. Ieri dunque è stata la giornata degli interrogatori di chi presumibilmente potrebbe tirar fuori la chiave necessaria per aprire le porte «blindate» dell'inchiesta, dietro le quali si potrebbero nascondere le motivazioni di un giro di fidejussioni che fino a oggi sono considerate dagli inquirenti falsificate. La magistratura è talmente convinta dell'esistenza di reati che nei prossimi giorni, al termine degli interrogatori, potrebbe far finire sul registro degli indagati quattro nomi con l'accusa di falso in atti privati e tentata truffa. Negli uffici dei carabinieri si sono infatti presentati tra gli altri anche il presidente della Covisoc, Salvatore Pescatore, per affermare l'assoluta buona fede dell'organo di controllo della Figc. Pescatore, professore universitario, ha spiegato che le fidejussioni sono state rilasciate dopo le opportune verifiche presso la Banca d'Italia. Intanto, dai primi atti di indagine sembrerebbe che il «deus ex machina» di tutta la vicenda sia Amedeo Santoro attorno al cui nome ruoterebbe l'attività di altri intermediari compiacenti. E al termine dell'interrogatorio anche l'amministratore unico della società finita nel mirino degli investigatori, la Sbc, Franco Jommi (nella foto), ha pronunciato parole dure: «È un falso grossolano», riferendosi alla vicenda delle fasulle fidejussioni presentate dalla Roma, Napoli, Spal e Cosenza. «Chi ha fatto questa cosa era convinto che le carte sarebbero rimaste chiuse nei fascicoli. È evidente che qualcuno ha ordito una truffa, ma la Sbc non c'entra niente, in questa inchiesta siamo parte lesa». E per avvalorare la sua tesi ha aggiunto: «Sui documenti che ho visto compaiono tra l'altro utenze telefoniche che non corrispondono ai nostri uffici. La carta intestata è evidentemente falsa, così come la firma dell'ex amministratore delegato Cynthia Ruia, che non ne sapeva niente. Questa vicenda ci sta danneggiando: due nostri clienti hanno già annullato i loro contratti con noi». L'amministratore, tifoso della Juventus, che si è dichiarato estraneo alla vicenda poiché la sua società non ha mai rilasciato fidejussioni a società sportive, ha infine affermato davanti ai cronisti: «Se la Roma non si iscrive evitiamo una partita difficile alla terza giornata». E prima di Jommi è stata la volta di Cynthia Ruia, fino all'aprile scorso amministratore delegato della Sbc, interrogata poiché sui documenti per l'iscrizione al campionato appare la sua firma. «Non ho mai firmato quelle garanzie fidejussorie - ha dichiarato la Ruia - che portano la data del 28 luglio scorso, perché mi ero dimessa da tempo dalla Sbc». E nella giornata di ieri non è mancata neanche la denuncia contro ignori da parte della società sportiva del Napoli, che anch'essa si considera parte lesa. Nessuno dunque, in base a