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Basket nel caos, Bologna non iscritta

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Lodo Becirovic: la Virtus «cacciata» dal prossimo campionato. Si ripete la vicenda Fiorentina

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Così la Federbasket ha cancellato la Virtus Bologna, la Juventus della palla a spicchi, applicando alla lettera le proprie regole. Nulla da eccepire, ma chi lo spiegherà ad una metà di una città che per anni ha portato ad ogni incontro delle mitiche e plurivittoriose (15 scudetti e un bel nuenro di Coppe Europee) V nere oltre seimila spettatori? Tanti gli attori e le comparse di questo drammatico pomeriggio consumatosi con il Consiglio Federale svoltosi a Via Vitorchiano. Presieduto però non dal suo naturale capo, il Presidente Maifredi, trattenuto a Milano da misteriosi disguidi organizzatvi ed arrivato a cose fatte, ma dal vice Paolo Troncarelli. Due ore di discussione per revocare l'affiliazione alla Virtus Bologna, confermando le delibere del 31 maggio e del 25 luglio relative al lodo-Becirovic. Il padrone della Virtus, Marco Madrigali, avrebbe avuto tempo fino alla mezzanotte del 29 luglio per versare 1 milione di dollari allo sloveno per stipendi non pagati e ricevere quindi la liberatoria. Cosa non accaduta e che quindi ha di fatto portato all'esclusione della società, che tra l'altro ha incassato anche le condizioni della mancata applicazione dell'articolo 170 del Regolamento Organico della Fip che prevede, per l' iscrizione al campionato di serie A, la presentazione di una fidejussione bancaria e non finanziaria come quella rilasciata dalla società Omnia spa Unifides alla Virtus. «Le regole sono chiare - ha detto Troncarelli - e non lasciano spazio a fraintendimenti. Anche per il lodo Becirovic, per cui il Consiglio Federale ha impugnato la delibera del 25 luglio». Fine della storia quindi. E via a parole a ruota libera. Quelle del vero colpevole dell'assassinio sportivo dei bianconeri. «Questa - ha detto Madrigali - è una giustizia rumena. Avevo ricevuto assicurazioni dal presidente Maifredi e dalla segreteria generale. Cosa farò? Non lo so, ma penso di ricorrere alla giustizia ordinaria». Replica il Segretario della Fip Blasetti. «Nessuno di noi ha mai rassicurato Madrigali». Non ha pietà Marco Bonamico, un ex presente in Consiglio Federale in rappresentanza degli atleti. «Sono virtussino nel sangue ma questa era l'unica strada percorribile. Ecco come hanno fatto finire un pezzo di storia. Ma io almeno c'ero, qualcun'altro no». Scosso il Presidente della Lega, Enrico Prandi. «E' una giornata che non avrei mai voluto vivere. Peccato non ci fosse Maifredi, l'unico che ha cercato una mediazione». Eccolo il presidente della Fip. «Pensare alle dimissioni? Non sono sereno, le cose affrettate sono le peggiori. Ma ci sono molte situazioni su cui dovrò riflettere. Non posso fare finta di niente». E mentre la sua storia sembra al capolinea arrivano le poche parole di Ettore Messina, il coach dei grandi successi, «sono distrutto, non posso dire di più» e quelle del bolognese Piero Bucchi. «Questo giorno sarà ricordato come uno di quelli più neri nella storia del basket. Ma almeno il nostro movimento ha salvato la faccia. Non si poteva fare altrimenti. Ci sono delle regole e tutti sono tenuti a rispettarle».

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