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«La banda Mancini non esiste più»

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Spogliatoio in fermento, tensioni e polemiche che rischiano di alterare l'idillio della scorsa stagione. L'eco, fragorosa, dei risvolti americani ha lasciato il segno. La Nord legge, ascolta e riflette, alla vigilia d'un preliminare crocevia essenziale per le ambizioni nel gotha europeo. «Ancora oggi non sappiamo quale sarà la nuova Lazio, ma la preoccupazione maggiore deriva dai cambiamenti improvvisi all'interno della squadra», sottolinea il direttivo degli Irriducibili, gruppo cardine della Nord. «Il fatto che i senatori cerchino di andarsene, vedi Favalli, rappresenta un segnale negativo. E poi le parole del grande Mihajlovic ci fanno capire che all'interno dello spogliatoio c'è qualche problema di troppo. Stiamo osservando la situazione in modo critico, rispetto alla scorsa stagione la fiducia non è incondizionata, ma legata ai risultati. Sembra proprio che la banda Mancini non esista più», enfatizza l'esponente degli Irriducibili. Il gruppo della Curva biancoceleste, quindici giorni fa, era piombato a Vigo di Fassa per saggiare l'umore della squadra dopo un'estate scandita dal tourbillon legato al rilancio societario e foriera di rivoluzioni nell'organigramma tecnico e dirigenziale. Nella scorsa stagione la Nord s'era stretta intorno alla banda-Mancini ancor prima che il progetto dell'ex genio blucerchiato decollasse con il supporto dei risultati e di un'ascesa irresistibile. Oggi lo scenario sembra colorato di sfumature diverse. «È un peccato che l'eccezionale lavoro portato avanti da Baraldi, Longo e Pessi venga rovinato da questo clima. Le persone che gestiscono certe situazioni devono assumersi le responsabilità per quello che potrebbe succedere. Chi sta distruggendo l'armonia dello spogliatoio esca allo scoperto, anche perché alle porte c'è un preliminare di Champions League dal valore inestimabile». Un messaggio forte e deciso. La Nord vuole riabbracciare il prototipo vincente d'una squadra chiamata a dissipare i dubbi con i risultati. La qualificazione alla Champions, in fondo, nasconde un'ambizione che mette tutti d'accordo. Fab. Mar.

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