Il difensore rifiuta il trasferimento al Parma e complica l'arrivo del giapponese Riunione col Valencia per dilazionare i debiti. Oggi incontro decisivo con Lopez
L'ennesimo ribaltone del mercato biancoceleste s'è materializzato al termine d'una giornata intensa, fatta di incontri, summit e colloqui. Punto primo, l'affare legato al giapponese. Negro ieri ha avuto un lungo faccia a faccia con Mancini: il tecnico ha ribadito al difensore la propria stima, il resto l'ha fatto l'orgoglio biancoceleste di chi con la Lazio ha vinto uno scudetto e sei trofei. Quindi la telefonata, cordiale, del manager Cavalleri a Baraldi. «Non se ne fa niente, Paolo resta a Roma». E il Parma, almeno per il momento, ha chiuso le porte all'offensiva biancoceleste. «Ci saremmo privati di Nakata solo con l'arrivo di Negro in Emilia. Hidetoshi rimarrà con noi», sottolinea stizzito Tosi, uomo-mercato della famiglia Tanzi. Mancini però non ha rinunciato ancora all'idea-nipponica. Nakata, nelle intenzioni dell'allenatore-manager, è un ottimo jolly per la linea offensiva: quindi la Lazio ci riproverà. Anche senza Negro come contropartita. Quindi con maggiore difficoltà, perché il Parma sembra non voler accettare altre soluzioni tecniche. E Castroman, grimaldello scelto nel primo assalto a Nakata, sembra in orbita-Udinese, ma la pista emiliana potrebbe tornare d'attualità. Ieri contatto con Marino: piace sempre Alberto, che dovrebbe arrivare in prestito ma i friulani alzano il tiro e chiedono un robusto conguaglio. Questo complica anche l'eventuale arrivo di Muzzi. La Lazio, infatti, ora cerca un attaccante. E oltre al bomber di Morena, c'è il sogno proibitivo Mutu e l'idea-Kamara. L'altra possibilità potrebbe essere rappresentata da uno scambio Favalli-Kallon con l'Inter, che ieri ha sondato il terreno anche per Cesar. Oggi è previsto l'atteso incontro tra Hidalgo, manager di Lopez, e la dirigenza biancoceleste. L'argentino vuole rimanere, ma, condizione imprescindibile, dovrà spalmare il proprio ingaggio, allungando il contratto fino al 2008. Ieri incontro con il Valencia, che aveva meditato una nuova istanza di fallimento per il debito pregresso di circa 24 milioni, relativo all'acquisto di Mendieta. Il club spagnolo, ieri presente negli uffici di Via Borgognona, ha tra l'altro archiviato l'idea-Lopez. Riunione fiume, anche in serata, per tentare l'accordo sulla dilazione del debito, evitando ulteriori appendici giudiziarie. Capitolo-Favalli: il terzino ha chiesto di essere ceduto e il presidente Longo ieri ha sottolineato che «la società proverà ad accontentarlo». Radio mercato parla di un sondaggio per Pisano, ex biancoceleste e laterale mancino del Brescia. Mancini proverà fino all'ultimo a convincere il capitano a guidare anche il suo nuovo corso. Per la difesa, tra l'altro, piace sempre Natali dell'Atalanta. Sponsor: l'ipotesi Sony rimane comunque percorribile, poi c'è l'altro filone che conduce direttamente all'Indesit di Merloni. Novità in società La Lazio ha ufficializzato ieri il ritorno di Giuseppe De Mita, nuovo vicedirettore generale. Il prossimo Cda, previsto per il 5 agosto, discuterà anche del futuro organigramma societario, destinato ad accogliere gli ingressi di Paolo Ligresti e Stefano Ricucci. Sul fronte giovanile va registrato l'annunciata investitura di Ottavio Bonincontro, come nuovo Direttore della Scuola Calcio della Società. Direttore Tecnico è Volfango Patarca. Tutti i bambini nati dal 1992 al 1997 potranno iscriversi dal prossimo settembre presso la sede del «Francesca Gianni» di San Basilio. Ottavio Bonincontro, nato a Caltanissetta l'11 dicembre 1937, è stato giocatore, arbitro ufficiale e poi allenatore federale per circa 13 anni. Presidente del Comitato Regionale del Settore Giovanile della FIGC per circa 10 anni e per altri 9 anni vice presidente nazionale sempre del Settore Giovanile della Figc, è stato anche Direttore del Centro Sportivo dell'Acqua Acetosa negli ultimi 5 anni. Volfango Patarca, nato a Roma il 29 aprile 1945, è il direttore tecnico della scuola calcio; da anni scopritore di giovani talenti Patarca è stato tra l'altro il maestro di un