Mihajlovic: «Non sappiamo soffrire»
Ma a qualcuno la siesta messicana non è proprio piaciuta. Mihajlovic fa suonare il campanello d'allarme all'interno dello spogliatoio. «A me non piace perdere un questo modo - tuona il leader della squadra biancoceleste - c'è modo e modo per essere sconfitti: noi lo abbiamo fatto nella peggior maniera, senza combattere, senza soffrire. È necessario che tutti, a partire dal sottoscritto, facciano un esame di coscienza. Vanno bene tutte le attenuanti del caso: i viaggi, la stanchezza, il fuso orario, ma la sconfitta contro il Tiger è dovuta a un atteggiamento mentale errato. È stata una questione mentale, e non fisica a generare il crollo di Monterrey». La disfatta subìta tre giorni fa sarebbe dovuta passare quasi inosservata all'interno dello spogliatoio, ma le parole del serbo scavano, scoprono che al di là di una condizione fisica precaria c'è dell'altro. «In questo gruppo manca la voglia di soffrire, è necessario ricominciare come si deve. In tournèe si può anche perdere una partita, e perderla in maniera pesante. Ma c'è modo e modo di perdere. Ognuno di noi sa bene di non aver dato il massimo, e per questo dico che è arrivato il momento di voltare pagina e ricominciare da capo. Dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento il prima possibile, andando avanti di questo passo non arriviamo da nessuna parte». Parole pesanti come macigni, che sembrano essere un fastidioso pungolo per suonare la sveglia. La provocazione di Mihajlovic sembra evidente: il giocatore va oltre per cercare, e trovare la reazione del gruppo. La scossa del difensore è ad alta tensione. «Servono cattiveria e voglia di soffrire, vedo troppe cose che non vanno per il verso giusto. Rimettiamoci in riga e ripartiamo da zero: non possiamo allenarci tanto per farlo». Mihajlovic guarda lontano: c'è un preliminare di Champions League da affrontare contro il Benfica. «Sono contento di dover affrontare la formazione portoghese. Ho sempre detto di preferire una squadra forte ed il sorteggio mi ha accontentato. Affrontando il Benfica non si corre il rischio di entrare in campo demotivati e con scarsa concentrazione. Abbiamo pescato la squadra più difficile. Due settimane di duro lavoro ci basteranno, ma è necessario allenarsi come si deve, con la massima concentrazione. Basta scherzare, ora è arrivato il momento di fare sul serio».