di MARCO GRASSI AFFILANO le armi.
Si preparano a lottare fino all'ultimo dei 49 km che oggi vedranno il Tour 2003 decidere il suo esito. E' la crono di Nantes, attesissima penultima tappa della Grande Boucle, il terreno di battaglia su cui Lance Armstrong e Jan Ullrich daranno vita alla sfida finale. Scalpitano, sono impazienti, e lo si è visto anche ieri, quando hanno duellato su un traguardo volante per un abbuono di 4": ha vinto Jan; Armstrong ha rintuzzato conquistando 2", in totale il tedesco ha ridotto il suo ritardo da 1'07" a 1'05". Un niente, ma chi può dire che non possa contare anche un singolo secondo? Se Ullrich riuscirà a infliggere più o meno un minuto a Lance, oggi, sarà proprio quel più o meno ad essere decisivo. Ma probabilmente il texano riuscirà a tenere, potrebbe addirittura vincere lui in questo scontro da tripla in schedina. Certo, sarebbe stupefacente vedere il distacco scendere a pochi secondi, e i due giocarsi il Tour con gli abbuoni a Parigi. Quasi fantascienza, ma se c'è un'edizione della Grande Boucle in cui ciò può starci, è questa del Centenario, che ci ha regalato finora emozioni di ogni tipo. Ne ha regalate molte, e negative, a Daniele Nardello ieri: il varesino ha chiuso al terzo posto una frazione che avrebbe potuto vincere, se avesse fatto un altro tipo di sprint (e se non si fosse trovato chiuso da DaCruz). Le lacrime dopo il traguardo hanno espresso per intero la delusione di Nardello, segnato da una stagione sfortunata. La Bordeaux-SaintMaxent ha offerto l'ennesima fuga da lontano: 16 uomini sono partiti dopo 61 km e hanno accumulato un vantaggio biblico sul gruppo (oltre 24'), procedendo d'amore e d'accordo fino ai 20 km. L'Italia aveva ben 7 esponenti nella fuga, quindi non avendo vinto passiamo per i polli della situazione. Nardello, Fornaciari, Lelli, Peron, Cioni, Guidi, Bramati hanno speso più ad inseguire che ad attaccare in proprio: ai 20 è stato Voeckler a rompere l'accordo, inseguito da Guidi e Lelli, il quale poi è partito in contropiede. Ripreso il toscano, Flickinger ha forzato frazionando il gruppetto in due tronconi: davanti, col francese, Lelli, Nardello, Fornaciari, Voeckler, DaCruz, Lastras e Canada. Quest'ultimo è scattato agli 8 km, ma è stato ripreso ad appena 300 metri dal traguardo: a guidare l'inseguimento c'era DaCruz, autore di una volata lunghissima. Nardello ha provato a scalzarlo, ma lo spagnolo Lastras è stato più abile, trovando una vittoria da dedicare all'amico Beloki. A margine, McEwen ha strappato la maglia verde a Cooke. Se la porta a Parigi, fa il bis con quella del 2002.