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LA PRIMA VOLTA DI PANCARO ROSSONERO

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«Se non fosse stato il Milan sarei rimasto nella Capitale»

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Per il Milan sì. Così Giuseppe Pancaro, ultimo acquisto rossonero, si è presentato ieri alla sua prima conferenza stampa ufficiale con la nuova maglia. L'esterno difensivo (una volta si sarebbe detto terzino), è stato presentato ai giornalisti dal direttore generale del Milan, Ariedo Braida, che ha portato a termine con la Lazio l'operazione di scambio tra Pancaro e Albertini: «Pancaro non ha bisogno di presentazioni particolari - ha detto Braida - perchè ha un passato importante. È un giocatore eclettico che ha vestito anche la maglia della Nazionale e che può ricoprire diversi ruoli. Già quando giocava nel Cagliari c'era stato un momento in cui Pancaro doveva approdare al Milan. Arriva qui con tanto entusiasmo e con tutta la voglia di fare bene». Pancaro si è detto soddisfatto della decisione presa, e felice per essere tornato a giocare con Alessandro Nesta. «Non c'è dubbio che lasciare la Lazio per me non è stato facile. Di certo se non ci fosse stata l'opportunità di venire in una squadra come il Milan sarei rimasto a Roma. Questa, però, è una società che apre grandi prospettive e offre grandi stimoli. Comincio con entusiasmo, e con umiltà. Sono a disposizione». Non è tanto la prospettiva di giocare nella squadra campione d'Europa che stimola Giuseppe Pancaro, quanto la possibilità di ritrovare Alessandro Nesta, suo 'vecchiò capitano alla Lazio, e tanti altri amici con i quali è stato compagno di squadra in Nazionale. «Il Milan - ha commentato il giocatore - ha dimostrato di volermi fortemente, cercherò di ricambiare la fiducia della società sul campo. Di certo posso affermare che fuori dal campo ho già riscontrato un buon ambientamento. Qui ho ritrovato molti amici». Dal punto di vista squisitamente tecnico, Pancaro si definisce «un esterno». «Io preferisco giocare sull'esterno - ha detto - ma sono a completa disposizione e non sono affatto preoccupato per il turnover. Ormai nel calcio moderno per essere competitivi bisogna avere una rosa ampia».

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