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Dura presa di posizione delle società del torneo cadetto «Se impongono l'allargamento, il campionato non parte»

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Serie B in rivolta, no al Catania

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La Lega Calcio, dove ieri si è tenuta l'Assemblea delle società di serie B, ribadisce la propria posizione e soprattutto la propria autonomia, minacciando il blocco dei campionati nel caso l'organico della Lega venisse cambiato di forza. «Qualsiasi modifica del numero di società - ha spiegato Antonio Matarrese, vicepresidente di Lega - attiene alla volontà politica unanime della Lega. Nessuno ci può imporre niente: il motore del calcio è qui». Le società di B hanno tenuto prima l'Assemblea ufficiale, nella quale sono stati eletti i consiglieri in sostituzione di quelli uscenti (votati Spinelli, Ruggeri e Zamparini, più Cellino vicepresidente di categoria, tutti eletti all' unanimità), e subito dopo ne hanno aperta un'altra, definita «informale», per discutere dell'incontro che i vertici del calcio italiano hanno avuto a Roma con il ministro Urbani. «C'era preoccupazione che qualcuno attentasse all'organico della Lega», ha spiegato Matarrese, al termine di questa Assemblea, alla quale ha partecipato anche il Catania, che resta iscritto provvisoriamente alla serie B. L'impressione però è che la società etnea sia davvero considerata di troppo. I rappresentanti delle società di B si sono espressi con 18 voti su 21 (assente soltanto la Ternana, astenuti lo stesso Catania e il Como) per la difesa dell'organico della Lega, composto da 38 società. Matarrese è stato chiaro: «Se ci sarà imposto un allargamento, a 21 o a 24 squadre, il campionato non parte». Va riconosciuta solo la legge sportiva - ha aggiunto Massimo Cellino - il risultato del campo è l'unico che vale: se dunque il Catania sarà inserito in B, nessuno di noi ci giocherà contro». La resa dei conti, almeno in ambito di Lega, avverrà la mattina del 30 luglio: per quel giorno è convocata l'Assemblea generale straordinaria delle 38 società di A e B. Si terrà a Roma, non nella sede abituale di Milano, perchè nel pomeriggio dello stesso giorno si terrà una riunione del Consiglio Federale, quella che dovrà rimpiazzare la riunione saltata il 23 luglio. Resta comunque fissata anche la riunione di consiglio convocata per il 31. Ma intanto la formulazione dei calendari, prevista per il 31 luglio, rischia di slittare, come ha annunciato ieri mattina il numero uno della Figc Carraro. Anche dopo le assicurazioni del Governo (che ha pronto un decreto legge per ridare la giusta autonomia alla giustizia sportiva), sembra difficile che la data del 31 luglio venga rispettata. C'è la speranza e la ferma volontà della Figc, invece, di far partire regolarmente i campionati il 31 agosto. «Lavoreremo nei limiti delle nostre capacità e in tempi adeguati. L'obiettivo è quello di iniziare i campionati come previsto il 31 di agosto e formulare al più presto i calendari. Cercheremo con i fatti di dare risposte positive - spiega una nota della Figc -». Proprio il governo è pronto a presentare un decreto legge che «rafforzi la giustizia sportiva» prevedendo un'ultima istanza alla giustizia ordinaria, ma il calcio deve risolvere al più presto il caos sorto con il caso Catania. Nessuna formula, comunque, per la soluzione pratica della vicenda è emersa dopo la riunione, durata oltre due ore, nello studio del ministro dei beni culturali Giuliano Urbani con il sottosegretario Pescante, Petrucci, Carraro e Galliani. «Bisogna tutelare l'autonomia sportiva - spiega Urbani - perchè questo continuo intrecciarsi di provvedimenti e sentenze da parte della magistratura amministrativa non è bello». Una cosa comunque deve essere chiara: il formato della serie B, a 20, 21 e 24 squadre, non può e non deve essere argomento di competenza del ministro. «Non voglio affrontare questa materia - dice Urbani - perchè non è competenza del governo nè mia».

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