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SUL CASO Catania la Lega calcio si spacca tra le società di serie A e le società di serie B che, in un ...

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«In ragione di ciò le società di serie B - si legge nel comunicato - hanno sospeso i lavori assembleari rinviandoli a questa mattina al fine di consentire alle società di serie B di poter essere rappresentate dai nuovi eletti e non da quelli decaduti seppur in regime di prorogatio». «Il consiglio di Lega - si legge nella nota - ha ritenuto di disattendere tale legittima richiesta delle società di serie B, con ciò violando i loro diritti fondamentali ed associativi in rappresentanza in seno agli organismi della lega medesima. Le società di serie B ritengono pertanto che il consiglio di Lega svoltosi in data ordierna non sia rappresentantivo nei loro riguardi e che le decisioni assunte siano prive di ogni efficacia». Di parere opposto il presidente della Lega Adriano Galliani che nel corso di una conferenza stampa ha illustrato i temi affrontati, ricordando che l'assemblea di serie B riprenderà oggi con la nomina di tre nuovi consiglieri e un vicepresidente. Quanto al caso Catania, «la volontà della Lega è chiara e precisa - ha sottolineato Galliani - un campionato di 18 squadre per la serie A e di 20 per la B o 21 vista la decisione del consiglio federale di riammettere il Catania». Su questo punto, Galliani oggi sarà a Roma (insieme a Petrucci e Carraro) per incontrare il ministro dei Beni culturali con delega allo sport Giuliano Urbani, «al quale spiegherò la posizione della Lega. L'ipotesi di un allargamento a 24 squadre è aspramente combattuta da noi e c'è la chiusura assoluta sulla serie B a 20 o 21 squadre dopo la sentenza del Tar perchè l'ipotesi di 24 squadre è una scelta puramente politica». Intanto durissima presa di posizione di Gianfranco Fini che accusa pesantemente Carraro. «C'è una persona che prima se ne va e meglio è per tutti: i fatti sono sotto gli occhi di tutti, non parlo da tifoso del Catania o del Venezia, questa persona è Carraro». Lo ha detto Fini, rispondendo ad una domanda durante l'incontro al Caffè della Versiliana, aggiungendo: «Non vi parlo da vice presidente del Consiglio, ma da cittadino tifoso».

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