PRESENTATO IL MEDIANO

Prendete Demetrio Albertini, che senza complimenti è stato scaricato dal Milan, lui colonna degli Invincibili. Albertini, che, per gratitudine nei confronti di Roberto Mancini (che ne ha caldeggiato il passaggio alla Lazio) ha accettato con entusiasmo la maglia biancoceleste. E così, dopo aver firmato un biennale da due milioni di euro a stagione, il giocatore ieri è stato presentato presso il centro sportivo di Formello e domani partirà per gli Stati Uniti, dove i suoi nuovi compagni sono in tournèe. Albertini, con quale spirito si accinge a vivere questa nuova avventura? «Sono molto motivato e ho grande entusiasmo. Parlare con Mancini mi ha dato sicurezza. Voglio mettermi a disposizione della società, dell'allentatore e dei nuovi compagni. Un inserimento tempestivo è fondamentale per una buona stagione, a partire dai preliminari di Champions. I trofei vinti? Ho sempre messo da parte i successi. Sono convinto di poter dare molto a 31 anni e voglio mettermi alla prova. Problemi nel nuovo centrocampo? Non direi. Ero abiutato a giocare con Boban e Donadoni. Non avrò problemi a farlo con altri centrocampisti offensivi». Cosa pensa di Mancini? «Da giocatore era capace di mandare in porta con grande facilità qualsiasi attaccante in qualsiasi momento. Da allenatore ha ricompattato un gruppo e l'ha portato a giocare bene nonostante i problemi». È arrabbiato col Milan? E cosa pensa della sua nuova squadra? «Non volevo lasciare il Milan per una questione di cuore. Ma non c'erano i presupposti per rimanere e allora ho considerato una sola proposta: la Lazio. Volevo una grande squadra. Ha vinto molto, a partire da quella Coppa Italia strappata proprio al Milan. Squadra e società sono stati in grado di ripartire e di superare i problemi societari». Il piano-Baraldi è stato una rivoluzione, no? «In passato sono stati fatti degli errori. I giocatori lo hanno capito e hanno rinunciato a qualcosa per il bene di tutti. Ma in futuro non dovranno essere commessi gli stessi errori».