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E' Armostrong il padrone del Tour

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Lui, Lance Armstrong, abituato da cinque anni al ruolo, non fa una grinza ma si vede da un miglio che è sereno il doppio rispetto agli ultimi giorni. È sereno perché è riuscito finalmente a staccare Ullrich e a mettere un minuto tra sé e il rivale di una vita; il che, vista la crono di venerdì scorso, significa allontanare lo spauracchio di un sorpasso di Jan sabato prossimo, nella prova contro il tempo che deciderà il Tour. L'eventualità che Ullrich scavalchi Armstrong c'è ancora, ma è molto remota: difficilmente infatti il tedesco riuscirà ad affibbiare un altro minuto e mezzo a Lance nella crono di Nantes. Non si esagera se si definisce memorabile la tappa di ieri, aperta da un minuto di silenzio in memoria di Aus, corridore estone morto domenica. Aspin-Tourmalet-Luz Ardiden in rapida sequenza erano un bel programma, e i protagonisti del Tour l'hanno interpretato in maniera splendida. Sin dal mattino era in atto una fuga a due, animata da Botero e Chavanel. Naturalmente i giochi importanti si svolgevano dietro, fra gli uomini di classifica. Al km 116, a metà Tourmalet, era Mayo a dar fuoco alla miccia, scattando a modo suo. Ullrich, come se non stesse aspettando altro, si è accodato al basco e ha messo in pista la sua progressione: dolorosa, se è vero che il gruppo si è subito frantumato. Vinokourov è quello che ha pagato di più, andando in netta difficoltà e perdendo molti secondi. Armstrong invece, dopo aver rifiatato, riusciva a rientrare su Ullrich e Mayo; in vista della vetta era Zubeldia a tornare sui tre, mentre la Telekom fermava Botero in fuga (e nel frattempo staccato da Chavanel) per permettere al colombiano di dare una mano al compagno Vinokourov. L'aiuto di Botero era prezioso, visto che in discesa il kazako riusciva a riagguantare il gruppo della maglia gialla, rinfoltito pure dai rientri di Basso, Hamilton, Moreau e di altri uomini staccatisi in salita. Al km 3 della salita finale (meno 10 da Luz Ardiden) ancora Mayo scattava in testa. Stavolta era Armstrong il più lesto ad accodarsi, con Ullrich subito a ruota. Lance si metteva a fare l'andatura, ma ecco il clamoroso imprevisto: incappando con la leva del freno in un cappellino di uno spettatore, il texano perdeva il controllo della bici e finiva per terra coinvolgendo Mayo. Ullrich li evitava per un soffio, ma non approfittava delle sfortune altrui e non tirava, in attesa che i due rientrassero: dieci e lode al tedesco. Il gruppo, tenuto a bada anche dagli inviti di Hamilton a non sciacallare, vedeva il rientro di Lance. Il quale, lungi dall'accontentarsi, partiva in quarta e salutava tutti. Primo a Luz Ardiden e maglia gialla rafforzata. Ullrich ha comunque parato il colpo, perdendo in tutto 52", buoni per sperare che sul Tour 2003 non sia ancora scritta la parola fine.

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