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Basso insegue l'acuto della consacrazione

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Il milanese fa corsa d'attesa (cosa che gli procura qualche insensata critica), ma è sempre coi migliori, ed è sesto in classifica. Probabilmente sarà scavalcato da Hamilton nella crono di sabato (a meno che non attacchi domani, eventualità non remota), ma sta accumulando tanta esperienza in vista di possibili affermazioni future, visto che ha ancora solo 25 anni; in più Ivan corre praticamente da solo, a causa del virus che ha decimato la Fassa Bortolo. Anche ieri Basso è stato tra i più brillanti, provando a forzare l'andatura, di quando in quando. Quella di domani può essere davvero la sua tappa: Pau-Bayonne, 197 km, una salita durissima (Col Bagarguy) a metà percorso, prima di un centinaio di chilometri di pianura. Se Basso attacca, può essere che trovi spazio, visto che non è pericoloso per la maglia gialla, e può essere che ce la faccia ad arrivare al traguardo: molto dipenderà dai compagni di fuga che si troverà. Di certo non potrà contare su Vinokourov, che pure avrebbe interesse a provarci, visto che ieri ha perso terreno e vorrà recuperare; ma Lance & Jan al kazako non lasceranno certo via libera: troppo vicino in classifica. Armstrong, dopo l'arrivo di Luz Ardiden, si è detto molto fiducioso, anche se «il Tour conoscerà il suo esito solo ai Campi Elisi. Ma sarà difficile per Ullrich darmi più di un minuto nella crono». Lance scagiona anche lo spettatore che lo ha fatto cadere: «Colpa mia, stavo correndo troppo vicino al pubblico». Come dire: «Oggi vedo tutto rosa». Come non comprenderlo? Ma. G.

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