di LUIGI SALOMONE LA LAZIO si presenta bene.

Segnano Inzaghi e Stankovic, la squadra convince, Zauri e Dabo esordiscono nel finale, Cesaretto e Oddo sono già in forma campionato. A poco meno di un mese dal preliminare non si poteva chiedere di più ai biancocelesti. Tutto bene, quasi tutto. Perché la contestazione ai dissidenti raggiunge toni persino esagerati, anche se in gran parte prevedibili dopo i tormenti estivi. Prima della gara il saluto dei tifosi all'ex Cudicini e tanti cori per Simeone partito per Madrid l'altra mattina ma sempre nei cuori delle gente. L'ovazione arriva all'ingresso dei giocatori di Mancini: applausi, ma non per tutti. Liverani e Castroman si beccano i fischi per aver complicato il mercato con i loro rifiuti (ma l'argentino sta per accettare Udine), Colonnese subisce lo stesso trattamento e forse anche di più per non aver firmato il piano Baraldi: tant'è. In tribuna si presenta anche il magnate russo Abramovich, proprietario del Chelsea. A fare gli onori di casa Ricucci, uno dei salvatori della Lazio. Al suo fianco, la madrina biancoceleste Anna Falchi. Il nuovo proprietario del club non si è sbilanciato sull'assetto societario, si è limitato a un incoraggiante: «i tifosi possono stare tranquilli, ci divertiremo». Alle 21 l'arbitro Gabriele di Frosinone fischia un minuto di silenzio dedicato a Sandro Ciotti, poi parte la sfida col Chelsea: la festa comincia. Al 3' minuto primo brivido: punizione di Mihajlovic e palla sulla traversa, tanto per confermare l'abbonamento ai legni avversari già rinnovato dopo i 25 pali dell'anno scorso. Qualche rudezza di troppo tra Cesar e Hasselbaink fa accendere una partita che dovrebbe essere solo amichevole. Mancini e Ranieri si affidano agli uomini che hanno garantito loro l'accesso ai preliminari di Champions ma c'è ancora tanta approssimazione negli schemi e nella preparazione atletica. Al 26' Favalli lascia il campo a Corrradi: Lazio col tridente e subito dopo in gol. Cross telecomandato di Oddo, girata vincente di Inzaghino: 1-0. Il primo tempo è tutto qui. La girandola dei cambi apre la ripresa: trovano spazio subito Couto e Giannichedda, poi il giovanissimo Rivaldo, paraguaiano di 17 anni e nel finale anche Dabo e Zauri per la meritata passerella. Al 7' la Lazio trova il raddoppio con Stankovic di testa: bene così. Il gioco migliora, in contropiede la banda Mancini sfiora la terza rete in un paio di occasioni. Rivaldo strappa applausi al Flaminio, la gente se la prende con Colonnese: finisce con la festa della gente laziale. Ma le cessioni dei dissidenti sono necessarie per restituire tranquillità allo spogliatoio.