Il danese stacca il gruppo insieme all'italiano Sacchi e lo beffa allo sprint Nessuna rivoluzione in classifica Oggi primo giorno di riposo
Il giorno di riposo (il primo dei due) è fissato per oggi, ma chissà perché tutti i corridori meno nove hanno capito di dover anticipare di ventiquattr'ore il relax, e si sono dedicati ad una scampagnata cicloturistica lungo la strada che da Gap porta a Marsiglia. La fatica accumulata sulle Alpi, il gran caldo, l'idea di dover affrontare ancora due settimane di gara, tutto può aver inciso; ma resta il fatto che lasciar partire una fuga all'inizio della frazione, e arrivare al traguardo oltre venti minuti dopo gli attaccanti di giornata, non è il massimo dell'impegno. I nove all'attacco, partiti al chilometro 16, erano l'olandese De Groote, l'austriaco Haselbacher, il belga Baguet, il danese Piil, i francesi Gaumont e Damien Nazon, gli spagnoli Garcia Acosta e José Enrique Gutierrez Cataluna, e l'italiano Fabio Sacchi. Rappresentata in pratica tutta l'Europa del pedale, per una fuga che dopo pochi chilometri vantava già oltre sei minuti di vantaggio sul gruppo. Un'impennata d'orgoglio degli inseguitori riportava il plotone a meno 3'20" quando all'arrivo mancavano 160 chilometri. Ma, sembrava quasi di sentirlo, un solo (ideale) grido ha unito a un certo punto gli uomini del gruppo: «Ma chi ce la fa fare?». Nessuno, in effetti. E così, tornati al riposo quelli di dietro, quelli davanti se la sono filata: più 10' ai meno 150 chilometri, 15' a meno 130, 19' a meno 100, 20' a meno 80. Accordo perfetto, mentre il gruppo della maglia gialla incorreva in un incidente di percorso, intorno ai 50 all'arrivo: alcuni no-global avevano bloccato la sede stradale, per protestare e chiedere il rilascio di un loro leader, José Bové, attualmente agli arresti. Lasciati alle spalle i dimostranti il plotone continuava a non dare segni di risveglio, e allora i nove in fuga potevano iniziare a farsi del male. Il primo a scattare è stato Garcia Acosta, ma a 43 dall'arrivo è stato Gutierrez Cataluna ad assestare un bel fendente ai compagni d'avventura, andandosene convinto. Un vantaggio massimo di 45" non ha garantito però all'iberico di isolarsi definitivamente, e gli 8 inseguitori lo hanno ripreso ai 25 all'arrivo, mentre Sacchi provava un primo allungo, senza esito. È stato Piil, ai 20 chilometri, a dare il via all'azione decisiva. Partito da solo, il danese è stato poi raggiunto da Sacchi, e i due sono riusciti ad arrivare al traguardo. Nella volata a due l'italiano è partito ai 300 metri, troppo presto per beffare un consumato pistard come Piil. Il quale ha infatti scavalcato l'uomo della Saeco negli ultimi 50 metri ed è andato a prendersi una bella e meritata vittoria.