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La sfida del serbo: «I miei compagni sono grandi uomini, saremo la squadra da battere» Sul piano-stipendi: «Siamo pronti ad accettare l'eccezione-Stam. Lui può farci vincere»

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Sinisa conferma di essere leader nell'anima: il primo giorno di preritiro ha atteso sul terreno di Abbiadori l'arrivo dei suoi compagni per salutarli ed augurar loro un buon lavoro. Lui continuerà a godersi il caldo sole della Sardegna per qualche altro giorno, prima di ricominciare a correre e a sudare. Mihajlovic che Lazio ci dovremo aspettare nel prossimo campionato? «Quest'anno abbiamo disputato il miglior calcio della serie A abbiamo l'intenzione continuare a farlo. È rimasto lo stesso gruppo rispetto alla passata stagione, ci conosciamo molto bene. Saremo più forti della scorsa stagione, saremo la squadra da battere». I problemi societari sembrano ormai lontani. «I dirigenti hanno gestito la situazione nel migliore dei modi ottenendo risultati inaspettati. La squadra sul campo avrebbe potuto dare qualcosa in più, ma con tutti i problemi che ha dovuto affrontare durante l'anno non è stato semplice centrare il traguardo della qualificazione in Champions League». Un grande risultato grazie ad un grande gruppo? «La Lazio nella passata stagione è stata una squadra nel vero senso della parola: l'unità del gruppo in mezzo a mille problemi è stata la nostra vera forza». Ora è necessario risolvere i problemi all'interno dello spogliatoio: convivere con chi non ha firmato il piano-Baraldi non sarà semplice. «Quando ci saranno tutti i miei compagni di squadra cercheremo di risolvere anche questa situazione». Lei accetterebbe dei casi eccezionali all'interno dello spogliatoio della Lazio? «Sarei felice se Stam rimanesse, non avrei problemi se percepisse regolarmente lo stipendio che la società gli ha garantito al momento della firma del contratto, però alcuni...vedremo, ne parleremo a Vigo di Fassa». Sta dicendo che non c'è l'unanimità dei consensi? «Dico soltanto che ad avere in squadra un giocatore come Stam ci si guadagna tutti. Sono convinto di quello che dico: Jakob - Stam n.d.r. - è un valore aggiunto, un calciatore che fa la differenza, un ottimo ragazzo e un grande campione. Mancini continua a dire che resterà con noi ed io mi fido del Mancio». Si è fatto un'idea su ciò che pensano i tifosi a riguardo? «Ritengo che firmando il piano di salvezza abbiamo fatto cambiare idea a molte persone. Prima i calciatori erano considerati soltanto dei ragazzi viziati e senza testa che pensavano ai soldi. Noi della Lazio abbiamo dimostrato di essere dei grandi uomini prima ancora che dei campioni in mezzo al campo. Un fuoriclasse quando chiude la carriera diventa un ex campione, un grande uomo è tale per tutta la vita. Posso dire che la Lazio è una squadra di grandi uomini». Cosa ne pensa di uno scambio di giocatori tra Lazio e Roma? «Credo che approdare sull'altra sponda del Tevere sia una cosa estremamente difficile: il senso di appartenenza a Roma ha più importanza che altrove». Potendo scegliere, quale giocatore giallorosso vorrebbe come compagno di squadra alla Lazio? «Totti mi sembra un nome scontato, personalmente apprezzo molto Emerson». Ma se Antonioli dovesse arrivare alla Lazio, Lei potrebbe tornare a calciare i rigori in un derby. «Io un rigore del derby lo tornerò a calciare. Comunque».

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