Trappola francese per la Ferrari

E della normalità. Povere e tristi Ferrari, come è lontano il 2002. E come è cambiato. Un anno fa Magny Cours e le sue curve incastrate nella soave campagna francese fecero esplodere la festa di Michael Schumacher, vorace dominatore della stagione Da oggi, con le prequalifiche, quel circuito che Schumi ha fatto suo per sei volte diventa una buona trappola per fare scivolare il campione. È il circuito dove le Michelin sviluppano il meglio della loro tecnologia (la sede a Clermont Ferrand è a cento chilometri da qui) perchè è soprattutto qui che i «gommisti» francesi conoscono ogni singola rugosità dell'asfalto; le previsioni dicono che farà caldo a sufficienza e si sa che ad alte temperature l'azienda francese dà più garanzie di quella nipponica Bridgestone. In più McLaren e Williams sono così affammate di successo per aver vissuto quattro anni all'ombra delle Rosse, che adesso che le monoposto sono diventate quasi degli accessori delle gomme, le loro possibilità di successo sono raddoppiate. Senza contare la baldanza di Montoya e la voglia di Ralf Schumacher. Schumi pero, fa valere il suo peso specifico, e non si scompone. «Più di una volta abbiamo dimostrato però che i vantaggi climatici per le singole gomme vengono poi annullati nel corso della gara. Le caratteristiche dell'asfalto possono fare la differenza» assicura Schumacher cercando di dare forza e coraggio agli ingegneri nipponici. Schumi vuole staccare Raikkonen, mantenere un vantaggio «controllabile», strategico. Considera il 4-1 (lo score dei Gp stagionali vinti) tra lui e il finnico sufficiente per meritarsi perlomeno un vantaggio più ampio (rispetto ai 7 punti attuali). Ma non sarà affatto facile. Asfalto scuro e abrasivo che tende a scaldarsi molto ad alte temperature rendendo molto difficile la definizione degli assetti perchè quelli trovati al mattino si rilevano inadatti al pomeriggio. Insomma quanto di meno congeniale possa sperare la Ferrari. Schumi comunque non ci pensa troppo. Non dirà mai che sono le gomme a fare la differenza. A quella ci vuole pensare lui. «Voglio vincere e tenere a distanza Raikkonen e mio fratello Ralf. Il resto non conta».