di RINO TOMMASI SE, come sembra, il prossimo campionato di serie B si giocherà con 21 squadre ...
Coni e Federcalcio sono ugualmente responsabili per avere consentito che il risultato di una partita e, di conseguenza, la classifica di un campionato vengano decisi da un organismo estraneo allo sport. Non capire la gravità di un precedente di questo tipo rappresenta una colpa ancor più grave di quella di non essere riusciti a mantenere la vicenda nel suo ambito naturale. La Federcalcio ha la colpa di avere emesso, attraverso organi diversi, tre giudizi in contrasto tra loro (conferma del risultato sul campo, 1 a 1 tra Catania e Siena, vittoria del Catania per 2 a 0, ripristino del pareggio). Nella migliore delle ipotesi questo vuol dire che i regolamenti sono poco chiari mentre erano chiarissimi i termini della questione. Un giocatore del Siena aveva puntualmente scontato la sua giornata di squalifica, solo che quel giorno aveva disputato una partita con la squadra Primavera. Questo ha offerto al Catania l'appiglio per un reclamo che sul piano sportivo squalifica più chi lo propone che chi lo subisce. La conseguenze del pasticcio sono gravi perché è in ballo la classifica finale del campionato di serie B. Se il Catania ha partita vinta si salva, Napoli e Venezia devono giocare uno spareggio, se viene confermato il risultato ottenuto sul campo il Catania retrocede in serie C. E' già andata bene che non sia stato coinvolto il problema della promozione in serie A, come sarebbe potuto avvenire se il Siena non avesse ottenuto abbastanza punti da potersi permettere anche di perdere quello legittimamente conquistato a Catania. E' evidente che «Fair Play» si schiera a favore della conferma del risultato del campo ma sarebbe anche disposto ad accettare la sua modifica se le conseguenze fossero applicate con le necessaria serietà. Voglio dire: volete salvare il Catania, a sostegno del quale si sono schierati onorevoli, giudici, giornali, d'accordo, non è una bella cosa ma ne abbiamo viste di peggio. Ma allora obbligate il Venezia ed il Napoli a giocare una partita di spareggio, come impone il regolamento. La decisione dei due club di ordinare il "rompete le righe" un minuto dopo la conclusione dell'ultima partita per creare l'impossibilità di fatto di giocare la sfida della disperazione è altrettanto grave, sul piano morale, come quella del Catania di aggrapparsi al cavillo di una partita del campionato Primavera per rimediare agli errori di un campionato disastroso, caratterizzato dal vergognoso cambio di quattro (o sono stati cinque?) allenatori. Ed ecco allora che accanto al cinico Catania, ed ai furbi Venezia e Napoli, si schiera, come Ponzio Pilato, il Coni che inventa, purtroppo su suggerimento di buona parte degli addetti ai lavori, la più italiana ma anche la più inaccettabile delle soluzioni, il campionato di serie B a 21 squadre. Contento il Catania, contento il Venezia, contento il Napoli e poco importa che si copra di ridicolo tutta la nostra organizzazione sportiva.