di ETTORE FRIGO TRICOLORE bagnato e da strizzare di rimpianti.
Affoga in fretta la Rossa Ducati di Capirossi che per frenesia pasticcia al via dimostrando che nell'acqua quel tandem tutto made in Italy non sa ancora galleggiare, il Rossi indemoniato viene tradito dal suo mostro meccanico che inizia a scaricare anche difetti, il diavolo giallo Max Biaggi considera già un miracolo essere arrivato secondo con quella moto che non riusciva a stare dritta neanche sui rettilinei. Assen sotto il diluvio fa danzare allora il pirata dal caschetto di capelli biondi Gibernau, che fa Sete di nome, e vorrà pure dire qualcosa. Tre a tre adesso le vittorie a testa che si condividono lo spagnolo della Honda del team Gresini risorto dopo la morte del suo compagno di squadra giapponese Kato e Valentino, mai così in affanno, fuorigiri e fuorionda, lontano dallo show, ruota di scorta, zavorra. Per il campione del mondo, la terza piazza sulle pozzanghere d'Olanda è il peggior risultato da quando hanno allestito la Moto Gp. Prima o poi doveva accadere un Gran Premio al ribasso. Qualcosa alle sue spalle si sta muovendo e lui sa bene che il titolo iridato diventa adesso più complicato. Non è una questione di numeri perchè il margine è sempre discreto (151 punti contro i 113 dello spagnolo) ma di assetti, tecnologie, velocità. La RC211V non galoppa più come un tempo. E il motivo di questa «frenata» non è solo per colpa di una visiera appannata che faceva... acqua e gli impediva di vedere. In verità sospensioni non perfette e settaggi della moto sbagliato l'hanno condizionato. E visto come si è subito messa la gara ha pensato che ad Assen l'unica cosa che poteva fare era mettersi il cuore in pace, garantirsi il podio e aspettare tempi migliori. Li avrebbe voluti ieri anche Capirossi, un mostro di velocità quando la sua Desmosedici scarica cavalli sull'asfalto asciutto, un cavallino marino quando la pioggia bagna anche le sue sicurezze. Prima del via l'imolese ha chiesto in ritardo il cambio della gomma posteriore, i meccanici non hanno fatto in tempo a montarla costringendolo a partire dai box. Poi nel giro di ricognizione Valentino alzava la mano, dichiarava pista bagnata e il pasticcio veniva così annullato. Ma la partenza è stato un pianto comunque. Al semaforo verde la sua Desmosedici iniziava a girare a vuoto il compagno Bayliss (autore a metà gara di un sorpasso a Rossi vanificato più da un'uscita di pista) ha preso male le distanze e ha ostruito Capirex. Il tempo di una curva e dalla pole l'imolese stava già arrancando all'undicesimo giro. Gara finita, tutta in salita e in recupero. Il sesto posto (dietro le due Yamaha di Checa e Jacque mentre l'Aprilia con Haga ha gettato via un buon risultato con una scivolata al penultimo giro) è quantomeno garanzia di tenacia. Acqua battente e grandi sorprese anche nelle altre due classi con un doppio ein plein Aprilia. In 250 trionfa l'australiano Anthony West che prevede Battaini e il suo compagno di squadra Guintoli. Quarto Manuel Poggiali che allunga in classifica approfittando dei ko di Fonsi Nieto (uscita della catena) e De Puniet (caduto con frattura alla caviglia). In 125 domina il tedesco Jenkner che ha chiuso con un vantaggio di oltre 11" su Nieto, terzo Barbera a 24". Perugini, quarto il migliore degli italiani. Che sotto la pioggia olandese sono rimasti all'asciutto.