Schiaffo alla Figc, Catania in B
Carraro insiste: «Difenderemo l'autonomia dello sport». Il Coni riunisce la Giunta
Vince il Catania, perde Carraro. Che però non si piega e rilancia promettendo rivincite difendendo il valore e il senso della giustizia sportiva e opponendo ai giudici che riscrivono la classifica. Il Consiglio di Stato di Palermo dà ragione alla società etnea, boccia il ricorso della Figc contro l'ordinanza Zingales, e di fatto riammette la società di Gaucci jr nella serie cadetta dato che l'ordinanza ha valenza esecutiva immediata. Una «sentenza» che non ha preso troppo alla sprovvista il Consiglio federale della Federcalcio obbligata ieri, appena arrivata da Palermo sui tavoli di via Allegri la notizia, a prendere decisioni inmmediate. Per Carraro la migliore difesa è l'attacco e dal Consiglio ha ottenuto il mandato all'unanimità di difendere in tutte le sedi l'autonomia dello sport: «Non si può mettere in discussione una sentenza della Caf, né della Corte federale perché significherebbe mettere in discussione l'operato dell'arbitro in una partita». Dunque la Figc non si sente sconfitta. Anzi, promette lunghe battaglie. Il numero delle squadre che parteciperanno al prossimo campionato è dunque ancora in dubbio. Per la Federcalcio nulla è cambiato, il Catania è in C1 e potrà trovare spazio nella cadetteria solo se qualche società non sarà in regola con i bilanci Il Consiglio, disposto ad approvare l'idea della Lega di playoff e playout in A e B, continua a sostenere che la B dovrà essere a venti squadre anche il prossimo anno non piegandosi così ai ripescaggi e alle modifiche dell'ordinamento avanzate nelle settimane scorse da parlamentari e sindaci (soprattutto delle società retrocesse in C). Ma il rischio di un «commissariamento» stavolta è alto: per evitarlo il governo del pallone una soluzione l'avrebbe:lo spareggio tra Venezia e Napoli (superate in classifica con i due punti che il Cga ha consegnato al Catania). Ma è operazione quantomai complessa e in parte giuridicamente impraticabile e non percorribile sia per motivi contrattuali che sportivi. Anche perché la squadra lagunare si è già mossa presentando una serie di ricorsi alla Caf e di fatto allungando così i tempi, Inoltre entrambe insorgerebbero (e le conseguenze sarebbero imprevedibili). L'idea dello spareggio «piace» però a chi è stata retrocessa sul campo. Il Cosenza ha già fatto sapere che pretende il rispetto delle regole: «Se si vuole una B a 20 squadre spareggio necessario». Per Antonio Matarrese, vicepresidente vicario della Lega, la strada percorribile è invece quella di aggiungere un posto in più, il 21/mo che sarà occupato dal Catania. Rifiutare comunque la sentenza del tribunale di Stato e dunque opporre una ferma resistenza potrebbe comportare per il Governo federale la violazione di due articoli del codice penale (rifiuto ed omissione di atto d'ufficio e l'inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, il 328 e il 650). La notte dei lunghi coltelli è già iniziata da tempo. Gaucci, presidente del Perugia e patron del Catania, risponde a Carraro: «Battaglia fino al 31 luglio? In quella data Carraro non sarà più su quella poltrona. Lui non può decidere, c'è un commissario che darà il parere legittimo». Il Catania politicamente è in B ma per il calcio resta in C1. E Gaucci jr. tuona: «Il vero sconfitto è Carraro. Adesso dobbiamo operare il blocco delle retrocessioni».