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di MATTEO PETRUCCI I CAMPIONATI non si toccano.

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È chiaro il messaggio lanciato dalla Lega Calcio al termine dell'attesa assemblea dei presidenti svoltasi ieri a Milano. L'appuntamento di Via Rosellini avrebbe potuto stravolgere la composizione dei prossimi tornei e di fatto sbloccare l'intricata situazione relativa al Catania. Nulla di più sbagliato. Alla vigilia si era parlato di riunione rovente ed invece il clima torrido è rimasto fuori dalle stanze di Via Rosellini. Nessuna modifica in corsa, dunque. L'attuale struttura dei campionati non subirà variazioni. Il Catania, che ieri sperava di trovare nella Lega un prezioso alleato, rimane nel limbo e aspetta di uscire fuori col sorriso dalla cervellotica bagarre di carte bollate che si è scatenata nelle ultime settimane con la Federcalcio. Ma la tappa di ieri non va considerata dagli etnei come un passo indietro sulla strada che porta alla permanenza in serie B. Perchè se i 38 presidenti hanno bocciato il blocco delle retrocessioni, ciò non significa che non siano disposti ad accettare un campionato cadetto con 21 squadre, qualora siano costretti a farlo dai tribunali. Anzi, dietro alla (non) decisione dei presidenti si nasconde anche la volontà di non aiutare il presidente federale Franco Carraro per risolvere una querelle che sta fortemente indebolendo la posizione del numero uno della Figc. Le parole pronunciate da Antonio Matarrese al termine del consiglio sembrano fugare ogni dubbio: «Se qualcuno sperava di trovare una ciambella di salvataggio, si è sbagliato di grosso», ha detto il vicepresidente della Lega. Galliani si è rifugiato dietro ad un diplomatico «Non si è parlato di Carraro», ma Matarrese ha aggiunto che «piaccia o non piaccia c'è una decisione della Caf che deve essere rispettata e quindi, secondo me, si va incontro a una serie B a 21 squadre. Credo che il Catania abbia un piede e mezzo in serie B». Tanto per far capire il clima che si respira. Dicevamo di Galliani. Il numero uno della Lega ha preferito rimanere fuori dalle polemiche ribadendo la presa di posizione della Lega. Galliani ha spiegato che nel corso dell'assemblea è stato proposto un blocco di tre anni delle retrocessioni in serie B, che sarebbe quindi partita con 24 squadre l'anno prossimo, per arrivare poi a 28 nel 2004/2005 sino alle 32 del campionato 2005/2006. «Ma questa proposta - ha aggiunto - è stata bocciata da parte di 35 società su 38. So bene che la questione Catania non è finita, ma è strafinita per la Lega Calcio dal momento che questo organo non c'entra nulla». Ho saputo - ha proseguito Galliani - che Carraro ha stabilito, in data 6 giugno, che trovi applicazione la classifica del campionato di serie B, secondo quanto ha deciso la corte Federale in data 22 maggio 2003. Quindi per me il discorso non è finito, ma strafinito». Contro Carraro si è invece scagliato Luciano Gaucci. «Quel che ha fatto Carraro si sa e, se ha sbagliato, deve pagare - ha detto il presidente del Perugia -. Lui dice sempre che vuol far pagare agli altri, ma qualche volta deve pagare pure lui». Nonostante la Lega Calcio non abbia votato alcun allargamento della serie B, Gaucci resta convinto che il Catania non sarà la quarta squadra a retrocedere in C. Anzi, ritiene che sarebbe giusto disputare lo spareggio tra Venezia e Napoli. «Perchè sono stati mandati in ferie i giocatori invece di aspettare la sentenza della Corte Federale, del Tar e compagnia bella?» Gaucci ha spiegato all'assemblea di essere favorevole all'allargamento a 24 squadre «anche se la maggior parte dice che si deve fare la B a 20 squadre. Così sia, ma allora che si faccia lo spareggio fra Venezia e Napoli. Non posso andare a fondo io per fare contenta una società importante come il Napoli, che senz'altro merita la B».

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