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World League, l'Italia strapazza il Brasile

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Gli azzurri conquistano la vetta del gruppo B e guadagnano un posto per le finali

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Più forte degli infortuni, più forte dei campioni del mondo, più forte dei 18 mila tifosi verdeoro pronti a sospingere i loro connazionali verso il successo. Ieri l'Italia ha battuto il Brasile per 3-0 nel leggendario Nilson Nelson di Brasilia, tempio della pallavolo da cui partì lo straordinario ciclo firmato da Velasco nel '90. Senza Biribanti, Cernic, Meoni, Cisolla e Vermiglio, piegato ieri da una distorisione alla caviglia che sembra richiedere lunghi tempi di recupero, l'Italvolley di Montali ha compiuto una vera e propria impresa. Certo, il Brasile campione del mondo non ha giocato una gran partita, ma la concretezza degli azzurri, forti del miglior muro-difesa della World League, è stata disarmante. Torre, ad un esordio indimenticabile, e Giani, che nel novanta vinceva il mondiale a vent'anni insieme a Zorzi ed all'ex ct Anastasi, hanno trascinato l'Italvolley su un 3-0 che ipoteca il primato del girone e qualifica matematicamente gli azzurri alle finali, in programma a Madrid dall'8 al 13 luglio. Un risultato «storico», basti pensare che solo il 21 luglio 1990 l'Italia riuscì a battere i carioca in Brasile: la gara amichevole si giocò a San Paolo, a quattro mesi dal primo oro iridato. Un precedente da brividi in tempi di europei, ponte per le Olimpiadi di Atene 2004. E ora si guarda avanti: l'Italvolley non vuole più fermarsi. E Montali gongola. «Abbiamo vinto grazie al nostro muro».

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