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«La sete di rivincita il nostro segreto»

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Mister, sarete il Chievo della prossima serie B? «Ci piacerebbe esserlo, ma non credo che abbiamo la struttura per diventarlo». Con che spirito affronterete la categoria, da debuttanti? «Puntiamo a cercare di giocare bene tutte le domeniche. Il nostro obiettivo non dipende solo da noi, la concorrenza è agguerrita». Qual è il segreto dell'Albinoleffe? «Abbiamo lavorato già l'anno scorso con grande capacità costruttiva: società, giocatori e il sottoscritto. Per il recupero di uomini che sapevamo bravi ma che magari avevano attraversato un momento difficile. Mi riferisco a Regonesi, Carobbio, Raimondi, Acerbis, Bonazzi, allo stesso Araboni. Quasi tutta la squadra, a ben vedere». Regonesi, ad esempio, anni fa era destinato alla Juve. «Non ci è mai arrivato, eppure è bravo lo stesso». Lei resterà a Leffe a prescindere? «Ho firmato un contratto pluriennale, qui hanno grande fiducia in me. Ma i contratti si fanno e disfano». Dopo Empoli e Treviso, com'è arrivato alla guida dell'Albinoleffe? «Siccome io sono uno che ha certi valori, a un certo punto non ho più accettato compromessi. Meglio allenare a casa mia, sono davvero orgoglioso di farlo e non soltanto adesso che siamo arrivati a questa storica serie B». Sil. Gil.

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