L'inglese fa sognare Madrid: «Non potevo rifiutare l'offerta del Real»
Potrebbe essere il titolo per un film con protagonista David Beckham. Il «Re Mida» del pallone, Florentino Perez, è riuscito nell'impresa di portare a Madrid il calciatore più ricco del pianeta. Il Real pagherà al Manchester 25 milioni di euro, che diventeranno 35 in caso di eventuali successi delle merengues. Un'ipotesi tutt'altro che peregrina, visto che gli spagnoli già adesso sono una delle formazioni migliori d'Europa. A Beckham verrà fatto sottoscrivere un contratto quadriennale da 7 milioni di euro (netti) a stagione, il che lo porterà allo stesso livello degli Zidane, dei Ronaldo e dei Raul. Ma dove li trova tutti questi soldi, il Real? Semplice, il presidente Perez nel 2000 ha venduto alla municipalità di Madrid la «ciudad deportava», il centro sportivo dove le merengues si allenano (ancora oggi) per 700 miliardi di vecchie lire. In questo modo, la società ha cancellato il rosso dal suo bilancio ed ha iniziato a navigare nell'oro. Figo, Zidane, Ronaldo, Beckham. Da quattro anni il Real mette sempre a segno un colpo stellare, facendolo fruttare perchè e a Madrid c'è una portentosa macchina pubblicitaria in grado di pompare denaro. «Non è che dobbiamo fare degli sforzi particolari: la chiave di questi acquisti sta nel fatto che sono i giocatori a voler venire al Real, che è sempre una squadra che attira»: Florentino Perez ha cercato di svicolare quando gli è stato chiesto di commentare l'acquisto di Beckham. Che, da parte sua, ha dichiarato: «Mi sarei pentito tutta la vita se avessi rinunciato. Questa è una opportunità davvero straordinaria, andare a Madrid è un'esperienza unica e stimolante sia per me che per la mia famiglia». Intanto il «benvenuto» gli è lo ha già dato Roberto Carlos «Gli concederò la possibilità di battere qualche punizione, ma solo ogni tanto» ha detto scherzando il brasiliano in un'intervista al quotidiano spagnolo Marca. «Beckham ha segnato dei bellissimi gol su calcio di punizione - ha proseguito il terzino - ma non deve pensare che potrà batterli tutti lui». Oltre al monopolio dei calci piazzati Beckham dovrà rinunciare anche alla maglia numero sette. Il direttore sportivo del Real Madrid Jorge Valdano ha affermato che l'inglese dovrà rinunciare alla sua abituale maglia numero 7. Nel Real il titolare del numero è Raul, e Valdano ha precisato che al nazionale spagnolo non sarà chiesto di lasciare la propria maglia. Valdano ha ipotizzato la possibilità, per il capitano dell'Inghilterra, di indossare il 77, in modo da mantenere il legame con il numero con il quale è diventato famoso sia con il Manchester United sia con la nazionale inglese. «Beckham seguirà le regole del Real Madrid, e indosserà un numero libero tra l'1 e il 25 - ha detto Valdano - Tutti i giocatori che sono arrivati negli ultimi anni hanno fatto lo stesso, scegliendo uno dei numeri rimasti a disposizione». Se Madrid ride, Barcellona non può che piangere. «Sorpresa, amarezza e delusione»: queste le parole con le quali il vicepresidente del Barcellona, Sandro Rossell, ha commentato la «beffa Beckham». «Non si può obbligare nessuno a prendere una decisione - ha detto Rossell -. Non è normale che gente seria, uomini di affari, non siano disposti nemmeno a sedersi per parlare con una istituzione così grande come il Futbol Club Barcelona».