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Ieri vertice Sensi-Campedelli: era tutto fatto poi il presidente del Chievo si è tirato indietro

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Roma, giallo Legrottaglie

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Era praticamente tutto fatto, quando il presidente del Chievo Campedelli, saputo il verdetto della Caf che ha respinto il suo ricorso e lo costringerà a pagare al Bologna circa sei milioni di euro per la comproprietà di Luciano, ha lasciato Villa Pacelli (casa Sensi, ndr) dove stava limando i dettagli dell'affare con Sensi e Baldini e chiuso bruscamente la trattativa. «Non posso parlare di calcio in queste condizioni — ha detto il numero uno del Chievo scusandosi con i due giallorossi — chiudete l'affare domani con Sartori». Strette di mano e saluti con Baldini e Sensi rimasti letteralmente a bocca aperta. Tantopiù che nel pomeriggio lo stesso Campedelli aveva messo in vendita anche Luciano. «Siamo qui per vendere — ha detto sorridente — se ce li chiedono, noi diamo tutti, anche Luciano». Inutile quindi l'arrivo dell'avvocato Conte che alle 20 doveva portare a Villa Pacelli i contratti pronti per le firme e tutto il resto. La giornata era iniziata in via Allegri per i ricorsi alla Caf. Il primo ad arrivare era stato un agitatissimo Campedelli, poi il numero uno giallorosso accompagnato dall'avvocato Conte. Sensi in mattinata era passato al Cicerone per l'incontro sulla nuova piattaforma televisiva Pmt. Dopo il blitz in Caf il presidente giallorosso è tornato nell'albergo di via Cicerone per chiudere i colloqui con i presidenti interessati come lui alla Pmt (Gaucci, Preziosi, Corioni, Ruggeri, Dal Cin). Poco dopo anche Campedelli, scortato da Pradè, è tornato al Cicerone per iniziare la fase finale della trattativa Legrottaglie con Baldini. Un'ora e un quarto di colloquio fitto fitto, poi il ds giallorosso ha portato Campedelli a Villa Pacelli, dove Sensi li attendeva per le firme finali. Qui, dopo circa quaranta minuti, a Campedelli è arrivata la notizia della Caf che ha fatto saltare tutto (per la cronaca Sensi dalla Caf ha avuto solo sconti economici. L'ammenda è ridotta da 20 a diecimila euro, ma la diffida è confermata: quindi il numero uno giallorosso non potrà partecipare al consiglio federale in programma il 26 giugno». Incredibile ma vero quindi, l'affare è rimandato di nuovo: ad oggi, quando (questa mattina) Baldini chiamerà Sartori e fisserà l'incontro decisivo per chiudere la trattativa e portare Legrottaglie alla Roma. L'accordo tra i giallorossi e il Chievo è praticamente fissato. Sensi in persona ieri ha ufficializzato il «no» a De Rossi, che il Chievo continuava a chiedere, ma la cosa non ha bloccato la trattativa: anzi. Legrottaglie si farà per l'altra metà di Lupatelli, quattro milioni e la comproprietà di un giocatore: probabilmente Bombardini. Ma c'è il sospetto che la mossa a «sorpresa» di Campedelli possa anche nascondere dell'altro. Già, perché per mercoledì è da tempo programmato un incontro Chievo-Juve proprio per Legrottaglie. È possibile quindi che l'Harry Potter del pandoro, voglia tentare qualche «magia» ai danni della Roma. Oggi comunque Baldini ci riprova. Probabilmente la trattativa si chiuderà a colpi di telefono. Sempre sperando che non arrivi il temuto colpo di scena gialloblù e che Campedelli non scompaia in sella a una «Nimbus2000». Ieri intanto conferme da Gaucci sulla trattativa per Zè Maria. Il numero uno del Perugia ha ammesso la cosa e fatto una promessa: «La Roma me lo ha chiesto, ma è una trattativa ancora in alto mare. La Roma ha una prelazione, se lo vendo lo do a loro. Gheddafi? Gioca, gioca...».

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