La Ferrari «blinda» Schumi fino al 2006
C' è ovviamente questo precetto nell'annuncio di Luca di Montezemolo. Ma il rinnovo del contratto fino a tutto il 2006 per Michael Schumacher e l' equipe di Jean Todt (lo stratega Ross Brawn, il motorista Paolo Martinelli, il designer Rory Byrne e il progettista dei propulsori Gilles Simon) dice molto di più: smorza le voci tanto insistenti quanto infondate sul ritiro del pentacampione del mondo e blinda i migliori uomini in circolazione da eventuali mosse della concorrenza. «Sono eccezionali ma non si farebbero blindare se non fossero contenti e motivati di restare in Ferrari», dice Montezemolo, mentre davanti al suo studio l'intero staff tecnico della Scuderia sta per essere ricevuto per l' annuncio ufficiale di una serie di firme che assicurano stabilità e continuità alla Scuderia per altri tre anni. E Rubens Barrichello?. «Con lui non c' è urgenza. C'è calma e tempo fino al 2004 per parlarne». «I successi della Ferrari - è il messaggio di Montezemolo - si sono basati in questi anni su una grande forza di squadra, professionale e umana, per superare uniti anche momenti molto difficili. Quando sento parlare di crisi di chi perde ai rigori, ricordo che ai rigori la Ferrari ha perso tre mondiali di fila: '97 a Jerez, '98 e '99 in Giappone. Cose che avrebbero disgregato qualunque ambiente. Per me mantenere una grande stabilità e una forte continuità è la cosa più importante in un piccolo mondo come la F.1 in cui le squadre fanno la corte ai tecnici migliori». Schumacher «se anche avesse smesso nel 2004 sarebbe stato il pilota con la più lunga carriera in Ferrari, oltre che il più vittorioso. Arrivando al 2006 sarà per 10 anni in prima linea». Ma «la forza è nella squadra. Brawn che ha fatto un lavoro eccezionale come direttore tecnico, Martinelli come capo dei motori, Byrne che è il papà di queste F.1 insieme a Simon che è il capo progettista dei motori». Continuità che viene ribadita nel momento di una crescita impetuosa dei «fortissimi concorrenti che per cercare di recuperare, dopo anni di nostri successi, faranno qualunque sforzo». E «l' aspetto umano - dice Montezemolo - è proprio ciò che mi fa più piacere: in un ambiente sereno tutti sono contenti e motivati di rinnovare il proprio rapporto malgrado le sirene del mercato». Uomini eccezionali, che stanno «dietro ai successi di Maranello. Schumacher dà così un segnale che mette a tacere troppe voci, ampliate anche da giornali che consideravo seri. Ha voglia, è motivato. Aveva detto che non avrebbe mai cambiato squadra. L'ho lasciato libero di decidere. Lui è contento di continuare fino al 2006 con noi. In un rapporto in cui i contratti sono importanti ma le strette di mano ancora di più. Si sente ancora, come è, il più forte di tutti». E con Rubens Barrichello che succede? «Parliamo oggi di Schumacher per evitare un tormentone nei prossimi mesi, 'si ritirà, 'non si ritirà, e ribadire la continuità. È un forte segnale ai collaboratori, agli sponsor, ai tifosi e ferma ogni tentativo esterno di destabilizzare un ambiente che ha superato momenti difficili. Barrichello ha un contratto fino al 2004 e per lui non si è mai posto il problema del ritiro e dunque non c' è mai stato il rischio di speculazioni, come quello su uno che arriva settimo e si dice che la Ferrari lo sta osservando per sostituire Schumacher. Se ne parlerà nel 2007. Con Rubens parleremo di contratti quando saremo più vicini alle scadenze». Per il futuro della Ferrari il problema più immediato, dunque, non potrà che porsi nel 2005: «Non siamo neanche a metà stagione e c'è ancora la prossima per discutere».