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Fiore all'Inter solo per Emre

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«Li terrei tutti», ha enfatizzato il tecnico venerdì, dopo un lungo summit negli uffici di Capitalia, lì dove si sono tracciate le linee del mercato biancoceleste. Interlocutore principe Luca Baraldi, amministratore delegato biancoceleste, chiamato a rilanciare il club mantenendone immutata la competitività. Ci proverà, Baraldi, e allora dovesse partire qualcuno dei gioielli, non certamente Stam e Stankovic, Mancini vorrebbe che in cambio arrivasse una contropartita di qualità. Insomma niente giochi al ribasso o compromessi: il Mancio vuole solo il meglio. Due su tutti gli argomenti cardine: Corradi e Fiore. Per il centravanti si tratta ancora, se ne parlerà da giovedì in poi, dopo le fatiche azzurre. All'orizzonte c'è un mercato statico, fatto di tante voci e pochi fatti: Juve e Milan sono ipotesi, tutte da verificare. C'è poi la possibilità estera (Spagna o Inghilterra), ma l'ex numero 10 conta di potere fare ancora affidamento sul senese, perché importante grimaldello tattico. Poi c'è Fiore, che il mercato, soprattutto in Italia, ce l'ha. Eccome. Su tutte Inter e Juventus. Cuper cerca esterni e l'ex giocatore dell'Udinese potrebbe fare al caso nerazzurro. Mancini non si accontenta però di seconde scelte. Vuole il meglio. «Fiore è un nazionale», ha ricordato l'allenatore e allora spunta, anzi rilievita, l'idea-Emre. Turco, veloce, dinamico, di qualità. Mancini lo vorrebbe davvero. Difficile ipotizzare che Moratti possa privarsene, ma all'Inter interessa anche Favalli e allora il discorso potrebbe prendere corpo e decollare. A Mancini piace molto Adriano: la società milanese ne controlla il cartellino, ma non sembra intenzionata a privarsene, a meno che nella trattativa non rientri Stam. La Lazio però è convinta di poter trattenere il centrale, nonostante le manovre di Van Ginkel, il manager, che invece spinge per far accasare il proprio assistito altrove. Magari proprio sulla sponda milanese. O alla Juve. Baraldi ha garantito a Mancini che la società farà di tutto per cancellare certi movimenti, facendo leva sul contratto fino al 2005. Con il Bologna, intanto, si tratta per Zaccardo e Della Rocca, giovani dal futuro assicurato. Si segue sempre Zè Maria: con il Perugia c'è sempre in ballo il cartellino di Berrettoni, ora in comproprietà, e nel giro potrebbe rientrare uno tra Colonnese, Liverani o Baronio. Per la fascia destra piacciono sempre Jankulosvki e Alberto. Tutto rimandato, invece, per Mendieta e Lopez. Le elezioni presidenziali che agitano lo scenario attuale del Barcellona hanno di fatto rinviato l'accordo per uno scambio alla pari con Rockemback. Anche la cessione di Lopez al Valencia sarà vidimata più avanti: l'argentino verrà comunque liquidato (la messa in mora rientrerà) grazie all'anticipo in conto sottoscrizione da 14,5 milioni garantito da Capitalia. Mihajlovic, dalle frequenze di RadioIncontro, ieri ha sottolineato che «Stam e Stankovic partiranno solo in caso di necessità». Oggi il management tornerà al lavoro: previsto un comitato strategico prima dell'aumento di capitale da 130 milioni che scatterà il 23 giugno, dopo il Cda del 16 (comunicazione di ieri della Consob: Cragnotti, a maggio, ha fatto scendere la sua partecipazione nella Lazio al 49,9%). Problemi per la tournée inglese, prevista dopo il ritiro di Vigo di Fassa: devono essere ancora definite 4 amichevoli, la società potrebbe allungare la parentesi trentina. Mercoledì, infine, Fondazione Lazio e Centro Sportivo Italiano firmeranno, alle 10.30 a Formello, un protocollo d'intesa che legherà le due parti (fino al 2006) per la realizzazione di esperienze educative. Firmatari dell'intesa, oltre al presidente e ideatore della Fondazione Lazio, Roberto Pessi, e al numero uno del CSI Costantini, ci saranno Ugo Longo e Renzo Nostini. Subito dopo sarà presentata la campagna abbonamenti.

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