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Gp d'Italia Nella MotoGp miglior tempo per il pesarese Secondo Capirossi, beffato da Valentino all'ultimo giro

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Rossi incanta La pole è sua

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Proiettili a due ruote variopinti come quadri naif che sfrecciano come incollati al terreno da cinetiche tanto invisibili quanto inspiegabili. Centomila appassionati aggrappati alle reti per un intero weekend nonostante i trentadue gradi centigradi, alla spasmodica ricerca di un contatto, un adesivo, un autografo, una prova qualsiasi che dimostri al mondo l'esserci stato. Senza dimenticare Kato, lo sfortunato pilota giapponese della Honda che per ricordarlo ha deciso di ritirare il numero 74, il suo numero. La seconda giornata di prove che rispetta più o meno il pronostico della vigilia e aumenta le speranze azzurre. Rossi che sfila d'un soffio la pole a Capirossi e Nakano che s'infila davanti a Biaggi guastando almeno un poco la festa tricolore ormai irrefrenabile. Il gruppo dei «nostri» che nella MotoGp sono tutti lì, raccolti in poco meno di un decimo (a trecentotrenta orari però fa la differenza) oggi pronti a darsi battaglia per salire su quel gradino che fa toccare le stelle e suonare la «marcetta» di Mameli. Insomma tutto perfetto, o quasi. L'unica ombra che offusca l'ottimismo generale arriva dal cielo. Al termine delle prove un nuvolone dal profilo fantozziano, è spuntato dalle colline lì attorno e s'è piazzato sulla testa del circus iridato. Se piove, cambia tutto e ci sarà poco da ridere: per tutti. Per quelli che in pista correranno di nuovo sulle uova, ma soprattutto per centomila attesi oggi che affogheranno nel fango della valle del Mugello. Già, perchè quando qui piove la situazione diventa pesante, la fanghiglia s'impossessa di tutto e l'umore finisce sotto le scarpe: e sotto le ruote. Così gli italiani della MotoGp per una volta sono tutti d'accordo sul «Speriamo che non piova». Lo dice Rossi dopo una pole strappata all'ultimo giro. Lo ripete il rivale della Ducati che ha comunque portato la moto italiana in prima fila e s'accoda al concetto del campione del mondo: «Se piove non si diverte nessuno ed è peggio per tutti». Lo conferma Max Biaggi, rallentato nel giro buono da Edwards, che a sua volta però si stava guadagnando lo stipendio: «Succede è così, queste sono le corse» spiega il romano al quale viene chiesto un pronostico per le condizioni meteo di oggi. La risposta è uno spettacolo. «I don't know, I'm not... Bernacca» con la stampa italiana che ride e quella straniera che si guarda attorno attonita... «Bernacca? Who it is?». MotoGp a parte, parlano ancora veneto le altre categorie. Monopolio Aprilia tanto in 250 quanto in 125 (ma il presidente Beggio promette miracoli a breve anche nella MotoGp: in arrivo dal prossimo anno un motore tutto Made in Aprilia). Cinque moto della casa di Noale nelle prime cinque posizioni della classe intermedia e addirittura sei a dominare l'ottava di litro. Serve altro? Sì, qualche italiano, visto entrambe le classi minori sono guidate da piloti stranieri: un francese (De Puniet) in 250 è riuscito a mettere dietro italiani e spagnoli, Poggiali compreso. E un australiano (Stoner) nella 125 ha tolto al viterbese Perugini la gioia di una pole al Mugello: peccato perchè per lui, dopo l'anno sabatico, sarebbe stata come una vittoria. E oggi si parte proprio da qui: il via delle 125 alle ore 11,15, poi a a mezzogiorno la 250 e il clou alle ore 14 con il semaforo verde della MotoGp che deciderà chi è il più forte nella Formula Uno delle due ruote.

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