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Lazio, per il futuro rispunta anche Gnutti

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Ricapitalizzazione al via il 23 giugno. Mancini incontra Baraldi: «Resterò a lungo in biancoceleste»

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Aumento di capitale fino a 130 milioni di euro e un nuovo imprenditore (se non due) da coinvolgere nel rilancio del club. Non solo Ricucci, Merloni e Ligresti. Ora all'orizzonte c'è anche, anzi torna, Emilio Gnutti, patron dell'Hopa. L'istituto di credito vuole allargare il cordone delle possibili opzioni: nel discorso entreranno anche la Puma e la Banca Popolare dell'Emilia Romagna, ma con quote minime e mediante la conversione di crediti esistenti in azioni. Per questo le date della ricapitalizzazione sono slittate: il Cda inizialmente previsto, almeno in chiave teorica, per l'8 giugno, cioè per dopodomani, è stato spostato a lunedì 16. Il rilancio vero e proprio scatterà invece il 23. Tutto procrastinato di sette giorni, proprio dopo gli ultimi summit consumati negli uffici di Capitalia. Si è tornato a parlare, tra l'altro, delle pendenze ancora da appianare: i debiti con i procuratori, con gli ex-giocatori e poi quelli con l'erario. Un lungo vertice si è svolto giovedì, tra l'amministratore delegato Luca Baraldi e il direttore generale di Capitalia, Matteo Arpe. Anche in quel contesto s'è parlato di Emilio Gnutti, già accostato alla Lazio nel mese di gennaio. L'imprenditore ha facoltà economiche per rilevare l'intero pacchetto di maggioranza del club, ma l'ipotesi, almeno al momento, rimane congelata. Anche perché la banca romana va verso la composizione di un mosaico equilibrato ed equamente suddiviso: Ricucci, Merloni, Ligresti e Gnutti, anche se tra le varie percentuali ci sarà uno scarto più o meno significativo. La quinta possibilità è invece costituita da Roberto Colaninno, che ha smentito più volte il proprio interessamento per il rilancio biancoceleste ma rimane ancora in pista. E poi Capitalia, che rafforzerà la propria presenza, azionaria, nella Lazio tirando le fila del rilancio. Mancini fino al 2008 Ieri mattina, intanto, negli uffici della Banca di Roma di Via Minghetti s'è svolto un importante summit tra Luca Baraldi e Roberto Mancini, con la supervisione di Cesare Geronzi: il modo migliore per parlare di futuro, di mercato e di contratto. Ieri pomeriggio il tecnico ha affermato che «la firma ancora non c'è, ma la stretta di mano suggella l'accordo». Niente di nuovo, anche perché l'autografo in calce all'intesa fino al 2008 potrà essere apposta solo dopo l'aumento di capitale. Si è parlato di mercato, quindi. E il tecnico ha chiesto di ripartire da Stam e Corradi. «Abbiamo giocatori importanti, sarebbe bello poter proseguire con loro l'avventura biancoceleste», ha sottolineato, più volte, Mancio e, c'è da giurarci, la sua volontà è destinata comunque a far vacillare i programmi societari. Sull'olandese c'è l'Inter: ci proverà Moratti, eccome. Offrirà un giocatore in cambio, più un conguaglio. E poi la Juve, che si avvicina a Legrottaglie ma continua a cercare anche l'ex centrale dei Red Devils. Ieri pomeriggio Baraldi ha raggiunto Milano per sentirsi formulare l'ultima offerta, rispedita al mittente senza troppi formalismi: Moretti, Baiocco e 6 milioni di euro. Piace Perrotta, ma non verranno fatte follie. Così come piace Zè Maria: Oddo potrebbe finire alla Juve o al Valencia, per il perugino vengono offerti Colonnese e l'intero cartellino di Baronio. L'alternativa è Liverani.

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